Pietro Falco Funk You 2025 - Pop rock

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Che bello poter sentire ogni tanto delle chitarre (suonate bene) nella musica pop...

Quando è successo che la chitarra elettrica ha iniziato a sparire dalla musica pop? Basta solo dare un'occhiata veloce alla Top 50 di Spotify per accorgersi come le posizioni alte delle classifiche siano ormai un territorio pattugliato quasi esclusivamente da strumenti digitali come synth, drum machine, controller MIDI ed effetti per la voce.

Nonostante questo, esistono ancora degli artisti che non rinunciano a unire sonorità mainstream all'inconfondibile voce di una sei corde attaccata a un amplificatore. No, non stiamo parlando di John Mayer ma del nostro Pietro Falco, che in questo 2025 ha deciso di sfornare Funk You, il suo disco d'esordio.

Pubblicato dall'etichetta Mob Studios e ampiamente anticipato tra la seconda metà del 2024 e l'inizio di quest'anno da un discreto mannello di singoli - AIDisagioPagliacci - il primo LP del cantante e (ottimo) chitarrista cresciuto artisticamente sull'asse Caserta-Roma si compone di dieci tracce nelle quali la sua Fender, pur prendendosi spesso la scena, riesce sempre a evitare l'insidiosa trappola del virtuosismo stucchevole.

In quasi tutte le tracce del disco, Falco fa sì intravedere il suo indubbio talento con la sei corde, sfoderando però assoli misurati, che ben si integrano con arrangiamenti curati, capaci di fondere l’accessibilità melodica del soft rock con l’elasticità danzereccia del funk, senza rinunciare a una sensibilità di fondo verso il blues e la musica pop.

Un tessuto sonoro variegato ma estremamente coerente e compatto, su cui l'artista campano stende testi che, pur offrendo qualche spunto abbastanza interessante (Disagio Funk You), presentano strofe e ritornelli che troppo spesso ruotano attorno al tema (un po' trito e ritrito) dell'infatuazione verso una figura femminile idealizzata (Louise).

Anche se sul versante dei testi ci sono ancora margini di crescita, Funk You resta un ascolto davvero piacevole, con cui Pietro Falco riporta la chitarra elettrica al centro di pezzi squisitamente easy-listening. Uno sforzo che solo chi "da del tu" a una sei corde può fare. E, nel caso abbiate dubbi sulle sue effettive capacità, fatevi un giro sui suoi canali social: gira voce che, dopo essere state suonate, le sue chitarre spesso abbiano bisogno di una sigaretta per riprendersi.

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La recensione Funk You di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-31 02:40:01

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