Quando l’aggressività del metal incontra una raffinata introspezione melodica
The Prayer è il titolo del brano con cui gli Overness hanno deciso di inaugurare il loro 2025. A pochi mesi di distanza da All I Need Is Your Name, il gruppo nato tra le nebbie di Milano torna con un pezzo che, pur restando negli ombrosi paraggi sonori del singolo precedente, si addentra maggiormente in atmosfere più eleganti, strizzando l’occhio al metal prog-melodico degli Opeth post-Watershed.
Oltre a evocativi e dinamici intrecci di chitarra elettrica, The Prayer si avvale infatti di un soave controcanto di flauto traverso ma anche di suggestive linee vocali garantite rispettivamente da Marco Miceli e Morgana Blake.
Un plateau sonoro ben articolato tra i vari strumenti, capace di generare un efficace gioco di contrasti tra aggressività e drammatica introspezione. Purtroppo, l’indubbio pathos che gli Overness hanno cercato di instillare in questo loro ultimo singolo viene parzialmente attenuato dalla pronuncia inglese non sempre ottimale di Morgana Blake, che in alcuni passaggi suona un pochino “maccheronica”.
Eventuali sciacquate di panni nel Tamigi a parte, The Prayer resta comunque un brano di grande impatto, soprattutto considerando la sua natura interamente autoprodotta. Un consiglio spassionato per gli Overness potrebbe essere quello di sperimentare nei prossimi progetti con testi in lingua italiana: una combinazione tra sonorità metal e liriche "madrelingua” potrebbe rivelarsi una scelta capace di dare loro un notevole boost sia in termini di originalità che di identità musicale.
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La recensione The Prayer di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-10 21:58:53
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