LEHAVRELAURA PALMER2025 - Rock, Indie, Garage

LAURA PALMERprecedenteprecedente

Un brano che omaggia la serie cult di David Lynch con sguardo postmoderno.

È l’alba del 24 febbraio 1989. Sulla riva del fiume che attraversa Twin Peaks giace il corpo senza vita di Laura Palmer, avvolto in plastica, icona fragile e irrisolta di una generazione. A distanza di decenni, i Lehavre raccolgono quell’immaginario sospeso tra mistero, dolore e bellezza sinistra per trasformarlo in un brano che non è semplice omaggio, ma rilettura consapevole e originale.

Laura Palmer è una canzone che si muove tra ombre e riverberi, attraversando il territorio liquido dell’indie pop e del rock alternativo. 

L’impatto del brano è deciso ma calibrato, mai eccessivo: una scarica elettrica che restituisce alla narrazione la violenza improvvisa della verità, come se l’identità segreta di Laura si rivelasse per un attimo in tutta la sua crudezza.

Le influenze sono ben assorbite: dai Foals ai Franz Ferdinand, con uno sguardo al senso di ritmo e alla capacità di rendere ballabile anche il dramma.

In questo brano c'è un’estetica postmoderna, figlia di un’epoca in cui tutto è già stato detto, ma nulla è ancora stato davvero capito. Non è una semplice canzone ispirata a una serie cult, ma un atto sonoro di evocazione. Un brano che suona come una domanda lasciata sospesa nell’aria: non tanto chi ha ucciso Laura Palmer, ma perché non abbiamo mai smesso di cercarla?

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La recensione LAURA PALMER di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-27 00:00:00

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