La crisi esistenziale per antonomasia, affrontata con la giusta dose di sarcasmo (in salsa pop punk)
"Trent'anni: l'età bastarda in cui si è troppo giovani per essere vecchi e troppo vecchi per essere giovani". Questa, oltre che essere una delle (tante) caustiche frasi pronunciate dello scrittore francese Frédéric Beigbeder, è anche il perno attorno a cui ruota Habitat, il nuovo singolo dei Drum N' Jack.
Dopo aver inaugurato l'anno con Due Gocce di Chanel, il quartetto lucchese torna a metà 2025 con una traccia - ancora una volta autoprodotta - che ammorbidisce i ritmi serrati e i riff ruvidi del pezzo precedente per aprirsi a nuove sfumature. Il risultato è un brano che, pur basandosi sulla forte identità pop punk che accompagna i Drum N' Jack fin dagli esordi, rivela un'anima crossover, grazie alla convivenza tra flow melodico e parti cantante che si alternano tra strofe e ritornelli.
Un po' Good Charlotte e un po' Articolo 31, Habitataffianca alla parte strumentale un testo che pone al centro la famigerata "crisi dei trent'anni". Un periodo complesso, in cui si fa in fretta a perdere la propria identità, schiacciati dal peso delle prime responsabilità "da adulti" ma anche da quel senso di nostalgia verso una giovinezza lontana (ma non troppo).
Sono come un animale in cattività
Mi hanno trascinato fuori dal mio habitat
Dentro questa gabbia
Non respiro, non mi muovo più
Ho la testa nella sabbia
Aiutami a tirarla su
Cantano i Drum N' Jack nel refrain del loro ultimo singolo. Habitat, grazie alla sua piacevolissima freschezza sonora fusa a caldo con un testo genuinamente diretto, affronta senza peli sulla lingua un gettonatissimo topic esistenziale, con la giusta dose di ironia e amarezza.
Un brano in cui i Drum N’ Jack, pur restando ben piantati nelle loro radici pop punk, dimostrano la volontà di non restare incagliati in un unico genere, aprendosi a nuove e accattivanti opportunità musciali.
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La recensione Habitat di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-15 22:16:14
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