La formula anti-pop di Andrea Carboni.
Il mare della Sardegna come fonte di ispirazione. Una finestra che si apre sul mondo, un mondo che non sembra più lo stesso, che vorrebbe dirigersi verso un’altra direzione. Metafore, d’accordo, ma l’universo di Andrea Carboni non c’è più. Non al momento, almeno. Se il cantautore pisano non si è mai risparmiato in termini di energia, di elettricità, alimentandosi tra i confini di una forma canzone tout court, Passanti, mostri e fantasmiparla un’altra lingua. Vuole parlare un'altra lingua.
Sardegna, estate 2020, il cerchio magico di Andrea Carboni si è ristretto: con lui sono rimasti Daniela Savoldi e Paolo Mauri. Sono in tre ma è quanto basta per mettersi attorno a un tavolo e cominciare a ragionare attorno alla possibilità di una svolta “anti-pop”. Via le chitarre, spine staccate, la nuova dimensione si regge sul suono degli archi (suonati da Daniela Savoldi) e sul pianoforte dello stesso Carboni. A Paolo Mauri non rimane che produrre e mettere insieme un album dal suono felpato, malinconico, soffice. Musica da camera, né più né meno, il rock non c’è, o meglio, è tenuto nascosto. A volte con un po’ di fatica. Spiegazione: gli otto pezzi allineati all’interno dell’album si muovono attorno a efficaci tessiture orchestrali, spesso il suono che ne esce fuori è delicato (valga come esempio l’opener Io te lo avevo detto), ma non è una regola. Agosto, per dire, rappresenta un agglomerato di suoni distorti (già…), tendenti al caos, esaltati da archi in libera uscita, nemmeno fossimo in pieno delirio avanguardistico. Per non dire della quasi psichedelica Ho un tic, delle impercettibili tracce jazz di Non è vero.
Il cerchio si chiude con abbondanza di testi ricercati (ma per chi conosce Andrea Carboni, non è una sorpresa), quasi filosofici, ai quali è riservato il compito di entrare nel variegato (e spesso sorprendente) mondo delle relazioni fra esseri umani, rigorosamente appartenenti alle categorie di passanti, mostri e fantasmi. Il solo Carboni sfugge a qualsiasi catalogazione: questo suo lavoro lo dimostra in modo inequivocabile. Ben venga qualsiasi forma di anti-pop, è il caso di dirlo.
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La recensione Passanti, mostri e fantasmi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-25 19:18:00
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