Un urlo rock che ti invita a vivere appieno, sette giorni su sette, a partire già da domani
"Falena della domenica, un giorno durerai". È la storia di tutti, anche la tua: "Vendi il tuo tempo per vivere a un cravattaro invisibile...". È l'atavico ricatto del lavoro, l'antica storia dei sogni lasciati in un cassetto che speri di riaprire la domenica - il giorno libero -, fino a quando non ti rendi conto di essertene quasi dimenticato. Il rischio c'è ma la luce della fiammella, un fuocherello, una candela... è sempre accesa.
Nel frattempo intorno a te si formano famiglie, si frammentano amicizie, si perdono città, si affastellano fatiche che sembrano far perdere di vista le passioni. Ma sullo sfondo la speranza resta: "Posso lavare questo velo di cenere dai miei carboni accesi ed iniziare a splendere...".
Il brano Falena di Andrea Cauli in arte Cow Lee ruggisce un sound Grunge Alternativo che risuona tra i Marlene Kuntz di Cristiano Godano e gli Afterhours di Manuel Agnelli. Nell'urlo del ritornello, in particolare, rimbombano gli anni Novanta di band come i Timoria e i Litfiba. Il suono è potente, elettrico, molto rock e il bel timbro dell'autore cuce il racconto scavando in profondità con stile e intensità.
Accanto alla sua voce, Valerio Fuiano si occupa della produzione artistica e della batteria, Willy Caforio imbraccia chitarre elettriche e acustiche tonanti e Davide Florida sostiene lo scheletro con le linee guida del basso. Il risultato finale è come un viaggio in auto di sera, con il finestrino abbassato, per gridare alla città i propri desideri e scacciare via ogni frustrazione.
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La recensione Falena di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-29 19:14:41
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