Il primo disco del producer mascherato è una raccolta di brani frenetici e palpitanti, che ci portano in una nuova dimensione dell'elettronica e tirano le fila di una scena sempre più brillante
Quel dettaglio del volto sfocato sulla copertina sembra un modo per dire: "Eccomi qua, questa è la mia faccia sotto il passamontagna da coniglio". Non la si afferra, non la si mette a fuoco, non si riconosce del tutto. Ma si capisce che sì, quello sguardo sulla cover è lo stesso che si intravede nella banda lasciata libera dal suo balaklava verde. È così che si trova davanti a New Skin, primo album Camoufly, producer italiano di cui si sa abbastanza poco, ma che ha già fatto in tempo a portare la sua musica in tutta Europa.
La verità è che basta tenerlo d'occhio durante una delle sue serate per riconoscerlo. È vero che Camo è abbastanza stoico a tenere addosso la sua maschera lanosa anche nei suoi set più infuocati, ma capita che di vederlo a volto scoperto nei suoi live. Sempre che, come in realtà è facile, non ci si trovi occupati a perdersi negli incastri elettronici cucinati ad arte dal nostro al punto di non accorgersi di nient'altro, se non della musica.
New Skin ha la stessa forza magnetica di un suo concerto: 13 tracce, di cui ben 8 già uscite, che attraversano tutte le sfumature dell'estetica di Camoufly e corrono a scariche di adrenalina, come se ciascuna scalpitasse per farti sentire quella che arriva dopo. Così si attraversa un sound fatto di suoni spezzati, di percussioni frenetiche, di richiami anni '90 che si mescolano a uno sguardo puntato dritto verso il futuro, come se non ci fosse davvero il tempo per stare troppo a crogiolarsi nella nostalgia.
Solo uno dei brani supera i 3 minuti, per il resto ci si trova davanti a una tracklist ipercondensata, quasi frutto di uno studio scientifico, con tanto di lavoro fenomenale sui sample: su tutte, Llamandoè un piccolo capolavoro nel suo trasformare un brano nascosto del gruppo portoricano Cortijo y Kako y sus Tambores in un banger allucinante. A questo si aggiunge un aspetto istintivo che è centrale nella musica di Camoufly: al metodico lavoro che c'è sulle tracce corrisponde anche una scintilla che le rende vive e palpitanti, capace di rendere qualsiasi superficie calpestabile un dancefloor.
Pochi gli ospiti nel disco: oltre alla cantante Yazida ecco trovare gli altri due alfieri di questo nuovo sound elettronico tutto italiano, ossia okgiorgio e Fenoaltea. Siamo di fronte allo nascita di una scena nuova, interconnessa, che ha nella collaborazione stretta la sua forza. E in questo disco un'asticella che inizia a raggiungere altitudini parecchio interessanti.
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La recensione New Skin di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-11 01:05:00
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