La storia di una persona, vera o verosimile che sia, diventa slancio d'autore per questa canzone che naviga il pop con la bussola orientata al folk
Riflessioni sulle assenze vengono approfondite nel nuovo singolo di Calafati, che nel giorno di Ferragosto pubblica "Rosa", inedito distribuito su tutti gli store digitali in forma indipendente.
Nei circa tre minuti e mezzo d'ascolto, infatti, la Rosa a cui è intitolata la canzone si dimostra una persona segnata da un trauma, che diventa totale rifiuto e negazione dei sentimenti, col contraccolpo di accrescere una fede religiosa che diventa assoluta, che si ciba di tutto quello che manca intorno. Sul versante sonoro, abbiamo a che fare con un pop dalle chiare venature folk, dove convivono tensioni analogiche e mondo presente, digitale. Tra leggerezza melodica, ritmo sostenuto e trasporto veicolato dalla strumentale, nella sua musica l'artista vicentino, siciliano e bolognese apre a una certa sensibilità d'autore con un testo che invita a pensare, a creare un proprio parere riguardo un frammento di quotidiano che non intende condannare, tantomeno assolvere.
Oguno può farne quel che vuole, ma canzoni del genere sono destinate a lasciare un segno e (si auspica) un seme che germoglierà nella forma del disco.
---
La recensione Rosa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-08-15 00:00:00
COMMENTI