Inquietudini itpop che pescano da una tradizione recente ma ancora fertile.
Con il nuovo brano inedito Sabbie mobili Cesare Blanc conferma la cifra di un cantautore capace di trasformare inquietudini private in materia sonora universale. Polistrumentista milanese, dalla penna lucidissima e dal gusto raffinato per le contaminazioni, Blanc offre un pezzo che è al tempo stesso confessione e manifesto personale.
Il testo si muove tra immagini di sogni troppo grandi per restare confinati in una stanza e il peso delle aspettative che, come sabbie mobili, rischiano di inghiottire chi prova a muovere i primi passi nel mondo adulto. È un racconto di passaggi incerti, di passioni che bruciano e di confusione fertile: quella che appartiene a chi, giovane, cerca ancora la propria rotta senza paura di esporsi alle vertigini del futuro.
Musicalmente, il brano si colloca in un territorio indie pop dal respiro soul, capace di fondere leggerezza e intensità. Le linee strumentali si avvolgono con eleganza attorno a una voce calda e penetrante, che porta con sé tanto la fragilità quanto la forza di chi sceglie di raccontarsi senza filtri. La produzione è fresca, pulita, ma mai patinata: conserva un’anima pulsante, che restituisce autenticità all’ascolto. Dentro c'è la semplicità di Calcutta, la profondità di Brunori, la narrazione di Samuele Bersani.
Cesare Blanc confeziona una riflessione lucida e poetica sull’atto stesso di crescere e scegliere, un invito ad accettare l’instabilità come parte del viaggio. È un brano che si fa ascoltare in cuffia con la stessa intensità con cui potrebbe vibrare su un palco intimo, regalando un equilibrio perfetto tra fragilità e potenza.
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La recensione Sabbie mobili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-26 00:00:00

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