Planet Brain
Compromises & Carnivals 2007 - Rock, Psichedelia, Pop

Compromises & Carnivals

Fosse uscito dieci anni fa da menti anglosassoni, NME lo avrebbe eletto album del mese. Perché le radici dei Planet Brain sono le solite. I Beatles, quelli dell’ultimo periodo – colazione a base di melodia, lds e soluzioni psichedeliche. I Kula Shaker, un volo musicale low cost da Londra a Bombay. Gli Oasis presi dal vortice di sigarette e alcol. I Muse che mollano il grunge in favore del pop. D’altronde “Compromises & Carnivals” sembra che stia facendo timidamente capolino pure nella perfida Albione. Sicuramente un motivo di vanto per l’italica scena tutta.

Certo, i brani si ascoltano piacevolmente. “Who Do You Think I Am?” è un perfetto singolo per le radio. “Keep Diving” è il classico inno brit pop, a metà strada tra epica da stadio e ammiccamenti ruffiani. “Vision” cattura l’attenzione con brevi accordi sospesi in un’atmosfera ovattata e straniante. Però il punto è un altro. Ben più ampio e complesso. Il lavoro, infatti, pur essendo ben al di sopra della sufficienza, è lontano dallo scardinare la porta della piacevolezza e diventare qualcosa di più grande, ambizioso, bello. Ed è questo che differenzia un album che si regge sul mestiere da uno che si affida al rischio e alla bellezza delle intuizioni. In una parola, il talento.

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