La deumanizzazione dell'industria musicale tra synth anni ’80 e rime disincantate
Nuova musica per Michael-Perez, nom de plume dietro cui si cela il rapper fiorentino, Matteo Materassi. A meno di tre mesi di distanza da Nirvana, il musicista toscano classe ‘98 torna con un pezzo, dal titolo Resetto, che si discosta dalle sonorità calde e solari in cui si muoveva il singolo precedente.
Due minuti e quaranta secondi costruiti su un beat firmato dal fidato producer Daniele Affubine, che poggiano su synth dal sapore anni ’80, drum machine semplici ma incisive e incursioni di scratching old school sul finire della traccia, che strizzano l’occhio all’hip hop delle origini.
Questa strumentale, dal sapore malinconico e nostalgico, crea un tappeto sonoro perfetto per le rime di Michael-Perez, che compiono un'amara riflessione sulle storture del mondo musicale: un ambiente dove nulla sembra più autentico e in cui, troppo spesso, il successo impone di sacrificare i rapporti umani o, peggio, di ridurli a semplici strumenti utili alla propria carriera artistica.
Grazie a un lavoro di produzione ben calibrato, nonostante la sua natura interamente self-made, Resetto è un pezzo rap solido, capace di coniugare una critica disincantata sull’industria musicale e attenzione all'estetica sonora.
Una traccia che, confermando la bontà del percorso artistico di Michael-Perez, lascia intravedere basi interessanti in vista di una prossima uscita sulla media o lunga distanza, sia essa un EP o un album.
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La recensione Resetto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-10-17 00:00:00
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