Disco d'esordio che guarda al futuro del cantautorato e del pop sperimentale.
SUPERFUXIA è un lavoro che vibra di un’urgenza autentica, quella di chi ha attraversato il silenzio prima di trovare la propria voce. L’universo sonoro costruito da SÈMIÈL, nel corso di quattro anni di viaggi e mutazioni tra Bologna, Pisa e Livorno, è un caleidoscopio di intuizioni, ferite e rivelazioni. Ogni brano sembra nascere da una tensione interna, da una continua ricerca di equilibrio tra istinto e consapevolezza, tra il gesto primordiale e la visione lucida di chi osserva la propria metamorfosi.
L’album si muove come un organismo vivente, in cui elettronica, melodia e sperimentazione convivono in una dimensione fluida, a tratti visionaria. Il sound design, minuzioso e poetico, è un manifesto di libertà: mescola culture e linguaggi, intreccia timbri e ritmi in un mosaico che respira futuro. Non c’è nostalgia in questa musica, ma la volontà di spingersi oltre i confini dell’abitudine, di contaminare e rinnovare.
SÈMIÈL racconta il suo disco come una perdita d’innocenza, ma anche come un atto d’amore verso sé stesso e verso chi sceglie di lasciarsi travolgere dalle prime volte. Si percepisce, in ogni traccia, il battito di un cuore che si espone senza difese, che accetta la fragilità come parte necessaria del processo creativo.
“Le vie di Tokyo” ne è la sintesi più luminosa: l’Oriente come luogo dell’anima, come metafora di rinascita e memoria. Un viaggio interiore che diventa racconto sonoro, dove la distanza si trasforma in vicinanza e la modernità in contemplazione.
SUPERFUXIA è pop sperimentale, ma anche diario intimo, promessa e preludio. Un’opera che non si limita a esplorare il suono, ma lo abita con grazia e coraggio, lasciando intravedere la nascita di un linguaggio personale, consapevole e visionario. Una prima volta che sa già di futuro.
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La recensione SUPERFUXIA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-10-17 06:26:28
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