Gringo Vol.2 è un enorme rilascio di endorfine, il buon umore creativo di tre amici reso sotto forma di disco
Se Gringo Vol.1 era il grido di una band che tornava a imporre la sua importanza nel pop italiano a colpi di grande compattezza sonora e dolcezza compositiva, Gringo Vol.2 è un enorme rilascio di endorfina, la registrazione in presa diretta dell'euforia che segue il rilascio di quello che a detta di tutti è stato un gran bel disco. Sembra che i Selton siano rientrati in camera d'albergo e abbiano dato sfogo a una serie di idee che gli erano rimaste nel cervello e le abbiano suonate e realizzate tutte nel giro di una sola notte, con tanto di inviti ad amici speciali.
L'idea è più vicina a quella dei mixtape del mondo rap, in cui non si bada troppo all'organicità del lavoro, ma si snocciolano una dopo l'altra delle perle nate dall'impulso, ma anche dal talento iper gioioso di questi tre adorabili musicisti di Porto Alegre. La musica sembra essere tornata ad essere una forma totalmente ludica, dove le pedine messe in una posizione danno un risultato più ironico e rock, mentre messe nella posizione opposta dànno vita a ballate malinconiche, o a cover splendide come Panda 2013, riscrittura di Ouro de Tolo di Raul Seixas, fatta in collaborazione con Emma Nolde. E saranno gli anni '70, sarà la malinconia piccolo borghese che aleggia nel pezzo, ma sembra proprio di sentire lo spirito di Enzo Jannacci posarsi sul rosa della copertina del singolo, per accompagnare i suoi protetti brasilo-milanesi.
Gringo Vol.2 è uno spettacolo pirotecnico in cui i Selton si cambiano vestiti in continuazione senza prestare troppa attenzione al senso drammaturgico, conta solo stare bene, conta anche rivalutare in positivo il concetto di comfort zone. Perché per ogni brano impazzito, vedi Me and my skate, ecco arrivarne uno tipicamente seltoniano, come Tudo ben, dove tra l'altro trova spazio e luce la voce di Gaia, popstar dallo smalto offuscato ma dalle doti sempre cristalline. Il ritorno alla propria casa madre stilistica non può essere simbolo di pigrizia, soprattutto per i Selton, e Gringo Vol.2 vuole anche dire un po' "fanculo" a questa idea malsana del progresso creativo. In questo Ramy, Edu e Daniel sono anche saggi cultori del bello, in un panorama musicale sempre più depresso.
Ma sotto al gioco, alla ricreazione infinita in cui si partorisce un disco, c'è comunque una dedica malinconica alla propria condizione di creativi nella Milano degli anni'20, con fare disilluso e ironico. Per questo Beati noi, oltre a essere una gemma di canzone - scritta e cantata con Francesco Bianconi e Rachele Bianconi - è un perfetto esempio di consapevolezza pop, ricchezza musicale e danza sulle macerie che le nostre speranze si lasciano alle spalle ogni giorno.
La più grande notizia che esce da Gringo Vol.2 è che i Selton sono più vivi che mai. Quella ancora più bella è che la loro voglia di suonare non accenna a diminuire. E allora beati noi.
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La recensione Gringo vol. 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-10-10 00:30:00
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