VILLALBA Poveri pop 2025 - Pop, Indie, Alternativo

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Un racconto generazionale tra provincia, nostalgia e melodie pop dal respiro anni Novanta.

C’è una provincia che non chiede riscatto e non si mette in posa, ma osserva, ricorda, registra. È da lì che arrivano i Villalba, band aretina composta da Matteo, Marco, Francesco e Giacomo, con un disco breve e compatto che restituisce la misura di un immaginario vissuto, fatto di relazioni imperfette, attese sospese, nostalgie mai risolte e speranze che resistono senza clamore.

Le sette tracce scorrono come pagine di un diario condiviso, tenute insieme da una scrittura che evita l’enfasi e sceglie l’aderenza emotiva. L’apertura è affidata a “Erba cattiva”, ballad pop rock che mette subito in chiaro le coordinate: suoni caldi, andamento controllato, una malinconia che non affonda ma accompagna. 

Il cuore dell’EP si muove su coordinate più rarefatte. “Distanze” e la conclusiva “3Am” esplorano territori dream pop, tra riverberi notturni e melodie che sembrano dilatarsi, restituendo quella sensazione di sospensione tipica delle ore in cui tutto appare più fragile e più vero. Qui l’eco degli anni ’90 non è una citazione nostalgica, ma una postura naturale: un modo di intendere la forma canzone come spazio emotivo prima ancora che strutturale.

Quando il disco torna a farsi più diretto, lo fa senza perdere coerenza. I brani che danno nome e identità al progetto,.come “Amore Tossico” e “Blu”, intrecciano indie pop e cantautorato con un linguaggio semplice solo in apparenza. Le parole si muovono su immagini quotidiane, riconoscibili, lasciando emergere un sentimento generazionale che parla di legami che stringono e consumano, di affetti che salvano e confondono.

Poveri pop non cerca la svolta, né l’effetto immediato. È un disco che vive di equilibrio, di una sincerità che passa attraverso la misura e la coerenza stilistica. I Villalba mettono in musica emozioni che appartengono alle loro esperienze e, proprio per questo, diventano condivisibili. Un lavoro che racconta la provincia senza folklore e l’intimità senza compiacimento, con una band capace di trasformare il quotidiano in racconto sonoro credibile e necessario.

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La recensione Poveri pop di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-12-13 04:12:18

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