Supercanifradiciadespiaredosi Millanta cosae 2007 - Sperimentale, Pop, Alternativo

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I dodici latrati dei Supercanifradiciadespiaredosi sono proprio come te li immagini. Sì, perché con cotanto nome non potevano che essere così, questi tre trentini trotterellanti che rispondono all’appellativo di Brodolfo Sgangan, Granfranco Baffato e Findut Poteidone: cazzoni. Nome omen. Qui non se ne parla però in termini spregiativi, anzi. Perché ci sono cazzoni e cazzoni. Ci sono quelli che infastidiscono, che non si capisce dove vogliano andare a parare, che indossano i panni dei clown senza possederne lo stile o quantomeno la sostanza.

Questi invece sono come mamma li ha fatti. E natura ha voluto che la propria mente malata non potesse partorire altro che gemme di pura e genuina assurdità come “The season of protopanza di gomma (la nascita del supercane)”: pezzo in cui sullo sfondo di un effetto d’organo monotono spicca una voce principale che, circondata da evoluzioni degne di un coro di pastori sardi, s’intestardisce attorno all’idea di una “panza di gomma... ho detto panza di gomma”. Al termine del pezzo s’ode il pianto di un bambino. Vietati ai minori.

Poi suonano, eh... per carità. Due bassi, batteria e qualche effetto di tastiera. Il genere? Difficile da catalogare, anzi impossibile. Perché “Millanta Cosae” contiene accenni di funk, punk, pop e rock'n'roll, conditi a sequenze in abito da jingle radiofonico e sprazzi di musicalità talmente teatrali da far pensare ad una rappresentazione surreale di qualche rivolgimento interiore: se un mal di stomaco potesse esprimersi lo farebbe attraverso la disperazione di “Mirae puzzam”.

La stessa band ci viene in soccorso di fronte all’evidente impossibilità di trovare un concetto esauriente per descriverne i testi:“neo-lingua onomatopeica”. Tutto un “oh, ue, yo, scitongh, supperetecchetecche, uacciuariooo” e chi più ne ha più ne metta. La voce principale è sempre lì, a far da guida. Anche perché senza quella bussola si rischierebbe davvero di perdere l’orientamento.

Alla fine della fiera (perché di fiera si tratta) il bilancio è salvo: i bassi abbaiano, le pelli mordono, le voci ululano. Evviva. Habemus Cazzones.

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La recensione Millanta cosae di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-20 00:00:00

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