Disco Drive
Things To Do Today 2007 - Punk, New-Wave, Indie

Things To Do Today

Sembra inutile ritirare in ballo la questione. Può darsi che molti di voi non sappiano nemmeno che Andrea Pomini ha suonato nei Disco Drive e che un anno fa ha deciso di lasciare il gruppo per dedicarsi ad altro. Resta importante ricordarlo perché se c’è ancora qualcuno che associa questa band a “What’s wrong with you, people?” e all’ondata post Rapture, beh, questo qualcuno dovrà ricredersi e ascoltare un album completamente diverso da tutto quello che la suddetta band ha pubblicato finora. Innanzitutto le maggiori “nuove” influenze possono essere rintracciate nei Liars di “Drum’s not dead”, nel lato pop dei This Heat e in alcune cose dei Clouddead. Resta l’affezione alla No New York, rimane la voglia di allungare i pezzi lasciando batteria e basso che tengono il ritmo mentre la chitarra si concede momenti di psichedelia acida e noise, c’è ancora un’attitudine dance. E’ aumentato il numero di strumenti e i suoni cambiano da brano a brano. Il disco non ha una sua coerenza interna e si perde più e più volte nelle mille possibilità che si hanno quando si decide di usare synth, campionatori, due batterie e valanghe di effetti. Perde anche molto dal lato estetico: prima c’era un immaginario ben preciso, tutti i pezzi erano evidentemente riconoscibili come loro. Adesso è un pasticcio dove ogni canzone potrebbe essere il lato b di un gruppo diverso.

Io penso che tutto questo non sia necessariamente un male: i tre hanno provato a sperimentare altro. E il proviamoavederechecosaesce può benissimo essere considerato il riassunto di “Things To do today”. E’ uscito un buon disco. E’ divertente e più di un pezzo ti resta in testa. E’ emersa una vena pop inimmaginabile e sembra che per tutte le 11 canzoni si rincorra il ritornello perfetto, quello catchy all’ennesima potenza (“Gonna Love This” e “Fingers And Nails” ad esempio). Le melodie sono belle e originali. “Goodbye” è davvero bomba. Di groove ce n’è molto meno. I pezzi che tentano la vecchia strada non sempre sono efficaci (quelli proprio no: “Out Of Sound” e “The Flower Stall”). Ma per fortuna – l’avrete capito - non è quella l’unica anima di “Things To do today”.

Sinceramente sono contento della strada intrapresa: hanno evitato il rischio di morire cercando un loro stessi che ormai non c’è più. Adesso c’è confusione. E’ un casino. Ma penso che ci metteranno poco a capire cosa sia davvero utile per le loro canzoni e cosa sia solo un giochino intellettuale di poco conto. E se rimarranno fedeli all’idea che dopo tutto sono un gruppo punk con la voglia di fare anche altro, allora è fatta. Bentornati.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.