Angeli Angeli 1997 - Rock, Punk

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A distanza di 21 anni, il punk continua ad essere un anello fondamentale nella musica odierna, italiana e non, un genere che non conosce stanchezza e puo' aprirsi a nuove coordinate. Come hanno fatto gli Angeli con questo loro debutto, anche se non sono dei novellini, infatti sono tutti ex-componenti dei Negazione e degli Indigesti.

La musica presentata e' molto calorosa, non ha un approccio solo fisico, ma e' anche pensata, e se questo puo' apparire non evidente in pezzi come "E' un angelo" (una delle poche in italiano), molto diretta e tuttavia normale, invece in "The outland" insieme ad un hard-core tipico, s'intrecciano vaghi accenti blues, e cosa piu' strana il finale sembra il refrain di "Watcher of the skies" dei Genesis.

"Wild youth" e' abbastanza personale, molto emozionante con stacchi rocamboleschi, un pezzo d'assalto molto grunge.

Abbastanza pirotecnica e' "Hallucination" in apertura eseguita a velocita' elevatissima, molto essenziale come del resto gli arrangiamenti di tutto l'album, e qui Iain Burgess produttore dell'iniziativa (produttore anche di Three Second Kiss) dovrebbe allargare un po' di piu' la scelta dei suoni. "Break it down" di nuovo robusta e' uno dei pezzi migliori dell'intero CD, accorata e con un certo fascino nella bella voce di Roberto "Tax" Farano. Ma solo piu' avanti scopriremo se gli Angeli saranno in grado di produrre un punk del futuro. Per ora il loro Cd seppur affascinante, e' ancorato nel presente.

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La recensione Angeli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-12-02 00:00:00

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