Anatrofobia Brevi Momenti Di Presenza 2007 - Strumentale, Progressive, Jazz

Brevi Momenti Di Presenza precedente precedente

Sesto lavoro per uno dei gruppi più difficili e sperimentali che possiamo ascoltare oggi in Italia. Questo “Brevi Momenti Di Presenza” arriva sorretto da anni di militanza nella scena della musica di ricerca, il più indipendente possibile rispetto agli itinerari artistici ufficiali. Formazione a tre con percussioni, basso e sassofono, capitanata come sempre dai fratelli Cartolari.

Le coordinate del loro suono non si discostano di molto dal passato, fredde schegge free Jazz, partiture di classica contemporanea, il silenzio come arrangiamento. La musica sin dai primi secondi è subito astratta, spaziale, intellettuale, quando con un passaggio ti prende e coinvolge un attimo dopo ti spiazza lasciandoti solo, nudo e disarmato. Il quarto pezzo è una nenia ancestrale, i silenzi di John Cage trafitti da rapidi interventi vocali in italiano. Finalmente dal segmento successivo entrano in gioco il sax a dare colore/calore e la batteria ritmo, finalmente arrivano Ornette Coleman e Albert Ayler con la loro visione del mondo e della musica, come una fiammata d’eroina nei primi anni ’60. Poi si passa al finale, dove affiorano concrete composizioni minimaliste, tappeti ambientali ornati da inquietanti estasi rumoriste, messaggi da arcaici mondi alieni. Ormai il rock è cosa superata, il post rock un passatempo per ragazzini.

Oltre al Brian Eno d’ambiente, il loro materiale potrebbe essere accostato a certi progetti del giro di Cuneiform Records, penso a gruppi come Birdsong Of The Mesozoic o anche hai lavori più Impro di gente del blasone di Zorn e Fripp. Per gli amanti del genere ma anche per chi vuole lasciarsi andare ad un ascolto solitario in una gelida notte

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La recensione Brevi Momenti Di Presenza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-17 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • bisius 13 anni fa Rispondi

    Molto che non l'ascolto, ma ne ho degli ottimi ricordi... un vero e proprio flusso di coscienza joyceano che alterna piccoli suoni a distese di silenzi, drone e circoscritti scoppiettii strumentali. "Tesa Musica Marginale" forse è anche meglio. Peccato che non abbiano avuto il successo che meritavano, chissà ora che fine hanno fatto.