Oderigi Lusi Notes from a logbook 2007 - Jazz

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Gente, in carrozza, si parte per un viaggio. La meta non è definita, ma gli appunti sono tutti scritti in "Notes from a logbook". Un diario con poche parole, ma tante atmosfere e sonorità. Immergersi nell'ascolto significa dedicarsi a riflessioni introspettive mentre l'orecchio tende da un capo all'altro della terra. La copertina parla da sola: la tastiera di un pianoforte unisce tutti e cinque i continenti con un'onda armonica. Rock e itinerari mistici riempiono il disco di Oderigi Lusi che dalla parte sua ha un virtuosismo eccellente, ma non ostentato. Evitando cosi di cadere nel tunnel della musica troppo colta difficile da apprezzare di primo acchito. L'apertura è affidata in modo classico a un "Prelude", pezzo perfetto per una colonna sonora alla Walt Disney con il flauto traverso come seconda voce. Si volta pagina con "Da un viaggio a Petra" e si arriva ai confini con il Medioriente. Ma la sete di conoscenza è difficile da chetare. Ben ci sta il tocco jazz di "Evanescente" con tanto di tromba e l'entrata del piano elettrico che cadenza "Walk on".

È chiaro: Oderigi ci sa fare. E' un artista, ma anche un uomo, umile e sensibile. "Tu peste en mi piel" tocca argomenti delicati di sfruttamento minorile e sessuale. Se dietro la musica c'è un cuore che freme e si indigna e non se ne vergogna, l'applauso è doppio.

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La recensione Notes from a logbook di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-16 00:00:00

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