Edo Il promo 2007 2007 - Rock

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Edo l’ho conosciuto un pomeriggio dell’anno scorso, in Prato della Valle a Padova, dove ero per seguire Mtv Trl per conto del quotidiano per cui lavoro. Edo, fan dei Muse, per incontrarli aveva accettato di gettarsi col paracadute. Mi è piaciuto subito, perché questo è il sacrosanto spirito rock’n’roll. Ho scoperto poi che suonava negli Isterica, band non ben recensita dai nostri Lamartina e Berlich, a ragione, perché in quei demo c’erano ancora troppo dejà vu (Nirvana, Verdena). Ora Edo ha messo su un nuovo trio a suo nome, e sforna un nuovo demo. Che in parte è ancora prigioniero dei vizi passati, ché qua non si fanno sconti a nessuno: “Re Kaio”, “Sidnei” e “Cinque’mezza” sono canzoni carine, ma non così originali da far gridare al miracolo. Ma già l’opener “Ragazzo new wave” si fa notare (anche se forse sarebbe più compiuta con un sound più aggressivo), per la capacità di coniugare rock, ritornelli killer e versi che si stampano subito in mente (“Oggi è di moda essere gay/ma io rimango un ragazzo new wave”, nel suo apparente nonsense è perlomeno talentuoso). Ma è la seconda traccia, “Amsterdam”, a mandarmi nei matti: qui lo spirito adolescenziale già notato da Berlich e Lamartina si libera dei clichè d’origine e trova forma compiuta e personale. Nella caratterizzazione del “paese dei balocchi” dove “ogni vizio è consentito” l’aggressività rock dà forma a un vero e proprio anthem adolescenziale. Ne vorrei sentire molti di più di pezzi così nella scena italiana, con meno seghe intellettualoidi postcantautorali da annoiati di una vita che nemmeno hanno provato a vivere. Perciò, onore al merito: e questo pezzo troneggia sul mio Myspace da oltre un mese, perché è stra-fi-go, è quello che avrei voluto sentire da una band italiana quando avevo 15 anni, è il classico pezzo da sparare a tutto volume in auto con l’acceleratore a tavoletta, cantando a squarciagola. Il talento di Edo non sta solo qui, ma anche nei testi, a tratti apparentemente bamboleggianti ma in realtà sempre caustici, fini, sottili, nel ritrarre l’Italia di oggi, specie nel suo orrore televisivo. Non sto gridando al miracolo, ma qui sta sbocciando un talento. Sperando che si confermi tale, teniamocelo caro.

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La recensione Il promo 2007 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-11-06 00:00:00

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