Captain Mantell Long Way Pursuit 2007 - Pop, Elettronica

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Se il 2007 ha abusato della locuzione “new rave”, significa che da qualche parte nella storia ci dev’essere stato un “old rave”, da non tradursi necessariamente con le adunate lisergiche nei boschi tra clandestinità e piramidi di luce. Possiamo collocare tale momento con le avanguardie britanniche a cavallo tra il 1989 e il 1992, quando la facevano da padroni gli Shamen: proprio ai caratteri di quelle produzioni pare riandare “Captain Mantell”, la traccia d’esordio per l’omonimo discorso musicale di Tommaso Mantelli, uscito lo scorso anno per Kiver/Recordkicks. “Long way pursuit” è un disco essenziale, dai mezzi limitati che non si convertono automaticamente in una povertà sonora: certo, vi è qualcosa che sarebbe stato preferibile ri-produrre, re-missare, ma sono dettagli di fronte al ritorno prepotente della Luna. “One small step for a band” potrebbe essere la caption per “I don’t like compromise”, quasi un outtake degli argentei Rocketz, protesa in un iperspazio (ma non iperuranio) no-muzik esattamente come la terminale “Big day”. Nel resto predomina un mood piacione stile Ottanta, come nel sottobosco da bere in “Sorry, I love my b-side”, scelta da Motorola per la pubblicità in Germania, e nella dancey “State of grace”: sono i Pet Shop Boys a vedersi investiti nel ruolo di tutelari, grazie a una “Never wants your never” che sfiora il plagio. E’ il trionfo del vocoder su cui opera Nicola Manzan aka Bologna Violenta, la primazia dei drum loops di FreshD (già con Swayzak e Pinktronix), l’apoteosi della robosfera anche quando il basso reclama spazio: è il caso di “Leaving the ground”, non dissimile dalle zone in cui muovono i dirimpettai friulani La Monte. Lungo la scorsa annata il Capitano, le cui generalità sono identiche nella traslitterazione a quel Thomas Mantell che morì inseguendo un UFO, ha disposto i suoi comandi sulla medesima tolda (leggi, palco) dei Klaxons, del Jamming e di Neapolis Festival: prossimo stadio, il cd nella navicella spaziale del Major Tom.

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La recensione Long Way Pursuit di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-02-26 00:00:00

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