Per qualche strano motivo i miei GDM preferiti si annidano negli Ep. Ho adorato “N.a.t.o.” e ho considerato – tra i pochi - “Dividing Opinions” un disco di transizione, non del tutto riuscito, che metteva in luce una band che volonterosamente cercava una strada per andare oltre il post-rock, senza riuscirvi del tutto. “New Year’s Eve Ep” torna a farmi godere come un riccio: sognante e incantato l’inedito “No one’s to blame”, e quattro remix di “Dividing opinions” che scarnificano progressivamente il brano originale, dandone versioni sempre più astratte. Come se si andasse all’essenza del segno sonoro, con un processo che mi ricorda quello che portò il pittore olandese Piet Mondrian a passare dal naturalismo all’astrattismo. Lungi dal perderne, “Dividing opinions” guadagna sempre più in evocatività e incanto. Meravigliosa scuola Morr per gli inglesi Isan, elegante indietronica per il duo romano-barcelloneta Mickey Eats Plastic, una base di tesa drammaticità su cui vola alto e sereno il tema del brano per gli ODP, l’incanto di un carillon per i tedeschi Mapstation: tutto delizioso. Visto anche lo scandaglio della drone music che Jukka Reverberi sta effettuando in questo periodo a supporto dei reading di Max Collini, mi piacerebbe che l’esperienza non rimanesse un simpatico balocco per i fans, ma confluisse di peso nel prossimo album, assunta in proprio dai GDM. Sogno grandi imprese.
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La recensione New Year’s Eve Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-18 00:00:00
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