Wu Ming 2 Pontiac, storia di una rivolta 2008 - Sperimentale, Post-Rock

Pontiac, storia di una rivolta precedente precedente

Il Padrone della Vita ci aggiorna costantemente su ciò che succede nelle nostre terre, tra i nostri popoli. Nelle terre che noi non abbiamo mai visto, tra i popoli che non abbiamo mai conosciuto.

Molti di voi non ricorderanno il mio nome, compare solo in pochi libri di storia. Molti di voi, forse, non conoscono nemmeno le vicende che più di tre secoli fa hanno insanguinato valli e fiumi, dai Grandi Laghi al delta del Mississipi. Il mio nome è Obwandiyag, e la mia tribù si chiama Ottawa. I Francesi mi chiamano Pontiac, capo guerriero al servizio dei miei fratelli.

Il Padrone della Vita mi ha dato questo oggetto, mi ha detto di guardarlo e toccarlo, poi me lo ha fatto ascoltare. Ero seduto a fumare sotto un calice, mentre ascoltavo: parla di noi. Degli Inglesi e dei Francesi, di chi ha occupato le nostre terre e ci ha portato rovine come il rum, i fucili, il denaro, un Dio diverso - uno per ogni popolo.

Mi hanno spiegato che questo oggetto si chiama audiolibro, e che chi l’ha realizzato lo ha messo a disposizione di tutti, chiedendo un’offerta o, semplicemente, regalandolo.

Ci sono delle persone che leggono ad alta voce, che hanno dei curiosi nomi di totem, altre che suonano degli strumenti e che appartengono a tribù diverse. E ci sono dei disegni che ritraggono i miei fratelli e i miei nemici, le mie terre e gli animali che le popolano.

Le musiche mi sembrano molto belle, a volte riconosco dei suoni che mi ricordano le offerte dei wampum, con i tamburi che rifanno il verso ai nostri cavalli, mentre corrono scuotendo polvere e sassi. Altre assomigliano alla forza del vento, quell’aria forte che a volte ci rincorre, a volte scappa. Poi ci sono degli strumenti pizzicati, delle corde che vibrano, e mi ricordano le acque del fiume. Ci sono anche rumori di perle e conchiglie, del fuoco che scalda e brucia, unisce e divide. Non saprei descrivervi queste musiche in altri modi, ma ho notato che seguono un ritmo eccezionale, che sa di guerra quando si parla di guerra. Di alcool e facezie, quando si racconta del grasso e opportunista Sieur de Cadillac. Di calma e pazienza, quando si attende il responso sulla pace. Di astuzia ed energia, quando si descrive come siamo stati capaci di assediare i fortini inglesi. So che sono musiche figlie di altri tempi, che non mi appartengono, ma sembrano molto semplici, rispettano ciò che erano quelle terre e comunicano stati d’animo e situazioni, che quasi mi sembra di essere ancora a capo dei miei guerrieri.

Fate bene a guardare al passato, avete molto da imparare. State tentando anche voi di definirvi a vicenda, ma non vi siete ancora definiti voi, per primi. Che cosa siete, nel vostro complesso? Solo dopo potete essere americani, iracheni, rom, neri o bianchi. Gli inviati della corona britannica dicevano sempre che i mendicanti erano la rovina di Londra. E i coloni di Philadelphia si organizzavano per farsi giustizia da soli, chiedendo lo scalpo di noi indiani. Non ripetete lo stesso errore. Il mio popolo aveva imparato a dire due volte grazie, mentre gli inglesi ci facevano dei regali solo per farci star buoni, mentre ci passavano il vaiolo. Abbiamo lottato contro i nostri fratelli, ma avevamo un obiettivo e sapevamo chi eravamo. E allora, sfruttate un oggetto come questo per capire cosa è successo prima di tante altre guerre e tante altre rivolte. Io ho imparato a non fare più errori di grammatica, perché tutti potessero capirmi. Ma qui se volete, c’è qualcuno che legge per voi, che usa la magia di strumenti a me sconosciuti per suonare delle musiche che, a pensarci, sono ciò che più si addice al racconto della nostra storia.

Noi stessi non avremmo saputo fare di meglio, raccontandola ai nostri bambini.

Pontiac

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La recensione Pontiac, storia di una rivolta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-06-16 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • kontrasto 16 anni fa Rispondi

    l'ho trovato bellissimo