Compilation
Tafuzzy Days '07 2007 - Lo-Fi, Sperimentale, Pop

Tafuzzy Days '07

Approcciarsi ad un una compilation come questa è come aprire per la prima volta una raccolta di racconti di scrittori giovani la cui quarta di copertina dice: “quando tra trent’anni i vostri figli dovranno fare un tema sugli autori che hanno rivoluzionato l’immaginario del ventunesimo secolo e vi chiederanno aiuto, voi con lo sguardo rassicurante riprenderete questo libro dallo scaffale, glielo darete e per una volta tanto non vi sentirete i soliti vecchi attempati che faticano a digerire il futuro in arrivo”. La romagnola Tafuzzy può vantarsi onestamente di aver pubblicato ottimi album, lavorando bene, curando tutto nei minimi dettagli, essendosi convinta da tempo che la bassa fedeltà debba necessariamente andare oltre al semplice “registrazione scadente&copertine fotocopiate”. “Tafuzzy Days compilation” – che esce in occasione dell’omonimo festival organizzato ogni estate a Riccione - è il manifesto di tutto questo. Il risultato di una lunga ricerca per scegliere quanto c’è di bello, nuovo e fulminate di una scena freak italiana mai ufficializzata ma presente e viva. Per il più dei casi sono nomi sconosciuti. Un po’ tutti si aggirano in quel cantautorato lo-fi sghembo, surreale e ironico. Alcuni sono stati costretti dallo stesso Brace - uno dei fondatori dell’etichetta - a registrare appositamente il brano perché quello di essere pubblicati, ascoltati e recensiti era davvero l’ultimo dei loro pensieri. Qui ci sono artisti onesti e genuini, isolati da tutto e tutti. Basterebbe già per consigliarvi la ricerca di questo disco.

E poi è divertente. E’ piacevole. Si fa ascoltare per intero senza dover skippare. Certo è autoreferenziale (Brace canta in ben tre pezzi) e non si esce mai dai generi citati. Ma ci sono perle come “Ma che Bello” di Pizzorno, uno dei brani più poetici ascoltati ultimamente. Il pop dei Fou (un po’ il Morandi di “Me lo predi papà”, un po’ gli Scisma). Swim è forse uno dei pochi che, attualmente, ha seguito la strada degli Amari con personalità. Malagnino, dopo settimane che non passava da casa ha sfruttato l’offerta di farsi una doccia nel bagno Tafuzzy e da lì è nato il pezzo “Io ballo con le babbucce”. Ce n’è per tutti i gusti. Si prova anche a sperimentare l’elettronica. Ci si ricorda di quanto sia dolce un quattro piste che registra la chitarra e la voce tra i rumori di fondo.

Può darsi che nessuno di questi gruppi diventerà famoso. E quasi sicuramente vostro figlio non vi chiederà mai chi è – o chi è stato – Gioacchino Turù. Poco importa. Ognuno ha i figli che si merita. Ribadisco che è una raccolta davvero interessante. Pensate al futuro, una volta tanto.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.