Noise Room The end of the lord's constellation 2006 - Noise, Post-Rock

The end of the lord's constellation precedente precedente

C’è tanta raffinatezza in questo EP, composto da cinque splendide suite di melanconia e rabbia tipiche del post-rock. I salernitani Noise Room ci danno proprio dentro e non è certo un caso che si siano esibiti in festival importanti come Italia Wave, al fianco di artisti del calibro degli Ulan Bator. Fatto sta che, tra arpeggi di chitarra sospesi a mezz’aria, tempi dilatati e chitarre sviolinanti, l’ascolto di questo disco va giù che è un piacere, tutto d’un fiato, come un lungo flusso di coscienza. L’inquietante voce elettronica di “The end of the lord’s constellation” lascia il posto alle chitarre che disegnano voli pindarici, creando un’atmosfera sospesa e un po’ irreale. L’aria trasognata di “Friends?” sembra ricalcare i Mogwai di "Young Team" e "Mr. Beast", ma il punto più alto di tutto l’album è certamente quella “hope channel” che, con la sua intensità e con la sua bellissima coda noise, lascia davvero senza fiato, ricordando a tratti anche i Giardini di Mirò di "Dividing Opinions". La glacialità dream pop di “You x hey she it boom” catapulta l’ascoltatore in un’altra dimensione, con la sua elettronica delicata e sapientemente distribuita. Le lunghe pause tra una nota e l’altra nel piano di “…” lasciano davvero qualcosa in sospeso. E’ come se i Noise Room non ci avessero ancora detto tutto e questo è assolutamente un bene, perché a quanto pare questi ragazzi hanno davvero tanto da dire, prima o poi qualcuno si accorgerà di loro. La musica è finita ma il suo sapore rimane, e quegli accordi grossi, gonfi di bellezza ancora sembrano vibrarci in testa.

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La recensione The end of the lord's constellation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-09-09 00:00:00

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