Dieci canzoni per fare il giro del mondo seduti in poltrona. Dal nostro Mediterraneo, attraversando l'Oceano fino dopo l'Equatore, il nuovo lavoro degli Etnoritmo è un excursus senza confini e senza paura di osare troppo.
Ci aprono le porte con una "Sto bene con te" radiofonica e poppeggiante, che cela dietro ad un'apparente semplicità acustica la versatilità e le capacità strumentali del gruppo. Buttandosi in un progetto non facile con l'obiettivo di mescolare culture diverse, propinano un genere contaminato, una definizione difficile di tecno blues, in cui si fondono flauti e campionatori, suoni acustici ed elettronici. Lingua italiana e no. Inserti albanesi, pugliesi e arabi sono la trama di suoni e voci su cui si innesta la poesia di "Le montagne sono alte". All'insegna di una coralità avvolgente, mettono in scena con successo una dimensione musicale ricca e florida. La base rock di "Fall i dall" lascia il posto all'incedere ipnotico di dialetti diversi in "Tijmp d c'ros": cogliere le parole e il loro significato non è indispensabile per lasciarsi andare. La musicalità e il trasporto ritmico vanno oltre.
Come oltre vanno loro uscendo dalla sola tradizione pugliese, cittadini senza cittadinanza di ogni dove. Spalancare gli occhi e vedere oltre il proprio giardino, senza invidiare l'erba più verde ma chiedendo consiglio al vicino.
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