Una dichiarazione d'amore agli anni 90 del rock melodico ancora graffiato di grunge. E ancora, fiancheggiamenti elettronici umanizzati, basso portante ma non invadente, batteria incalzante ma non primadonna, canzoni gonfie e convincenti.
Ascolto da "Black Hole Sun" denuclearizzato, dove le esplosioni sono riservate alle emozioni e a certe atmosfere che nella loro alterazione riescono anche a trovare ristoro nella dolcezza di "Green Dog", memore delle ballads più romantiche firmate Pearl Jam, Nirvana, e chi più ne ha più ne metta.
Non derive, ma ispirazioni ben digerite. Anche i testi, strutturalmente ben congeniati, risultano efficaci in quanto ad argomenti, che oltre all'Amore ("In My Heart") inquadrano flash personalissimi sulla Guerra ("Let Me Out") e fanno il doppio con riff suadenti.
Una platea anglofila gradirebbe più di quanto saremmo capaci di fare in Italia.
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La recensione Deserter di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-09 00:00:00
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