El Cijo Bonjour my love 2008 - Rock, Folk, Country

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"Bounjour my love" è un'opera folk in chiave contemporanea. Dentro al cappello magico di El Cijo si può trovare di tutto, dal cajun al bluegrass, dal country al swing blues. Seguendo il suo fraseggio ci si scalda con partiture morbide, ballate di grande respiro sull'onda di chitarre acustiche, da ascoltare in serate fumose tra scrivanie di legno, balloon da cognac e vecchi tomi impolverati. L'esordio a sei voci del gruppo di Ancona che guarda ai balcani con i piedi però ben piantati in terra marchigiana, cammina sicuro nel solco di una tradizione autorale che l'America ha imparato a conoscere bene sin dai tempi delle storie cantate da un certo Woody Guthrie. Pur masticando nomi tutelari del folk d'oltreoceano, che attraversano i colori pastello di Van Morrison ("The guy of yellow grain") e arrivano dritti alle nature sonore incontaminate di Devendra Banhart ("Old man"), questo album rilegge con perizia il canovaccio folk ("Blackbird messenger") per innaffiarlo di acidità danzereccia che ha il sapore dei Violent Femmes ("Uh uh uh uh"), la polvere del blues'n'roll ("Calamari in frack") e il romanticismo crepuscolare del country-pop acustico ("Coach coming"). Da qui in poi è una sfilza di colpi allo stomaco mirati e diretti come quelli dei Chickasaw Mudd Puppies. "Bounjour my love" è un album "di mestiere" e carico di ispirazione che ti parla di una meravigliosa democrazia in cui l'altro diventa il nemico da debellare per non essere contaminati: "i musulmani la gola tagliata, per gli ebrei frusta al collo" e si sarebbe disposti a vendere la sorella per comprare un iPod ("Everything"); un mondo in cui la rivoluzione si fa strimpellando la chitarra ma nelle pareti del proprio salotto ("Just a rebel song"). L'opera prima del sestetto di Ancona è un album notevole per equilibri estetici ed intensità emotiva, che ripercorre con grazia e classe territori musicali in cui in molti si sarebbero impantanati. E' un disco che vive di atmosfere aree e insieme sanguigne, un viaggio sulla Route 66 fatto di sedici fermate, così intenso in ogni sua tappa che non vorresti mai arrivare alla fine.

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La recensione Bonjour my love di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-12-05 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • tiamoabbastanza 16 anni fa Rispondi

    Visti live di spalla ai Dodos: degni di nota, bravi!

  • oxygen 16 anni fa Rispondi

    El cijo?

    Però!! ....Simpatici..:)

    Danzereccia!!Danzereccia!!:)Giustissimo...

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    respect!!! :)

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    Nikki liha appena passati su radio Dj.
    bravi, bravi, bravi...

    :[:[: