Kimikova Kimikova 2008 - Elettronica

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L'artwork candido di questo disco ben si confà al suono che lo riempie, rumori e vibrazioni sparse, che ricordano le sperimentazioni compositive di Edgar Varèse, lunghe suite create su modulazioni di un unico suono che si espande nell'etere crescendo e divenendo muro sonoro, ingressi di bassi che somigliano a martelli o ad onde altissime pronte a schiantarsi a terra, battiti ossessivi in cui i suoni si alternano e si susseguono in maniera matematica, come in un unico grande loop. Ambientalistici a tratti, sarebbero stati perfetti per musicare qualche sperimentazione visiva di Renè Clair o di Marcel Duchamp, costruendo un sintesi perfetta tra funzione visiva ed auditiva. Si avvicinano alle follie musicali di certi Pan Sonic, o agli Autechre più decostruiti, creano sonorità morbose che si accaniscono contro l'ascoltatore e lo rendono inerme, creano un micromondo di segnali audutivi che si addentrano in un mondo ai più sconosciuto. Un disco che sperimenta con l'elettronica, come pochi sanno fare; non c'è dubbio che i Kimikova non saranno mai un gruppo alla moda, ma va a loro il merito di aver approfondito un linguaggio musicale "difficile" ma importante.

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La recensione Kimikova di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-19 00:00:00

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