Remo Remotti Lo zodiaco di Remotti 2008 -

Lo zodiaco di Remotti precedente precedente

In tempi di oroscopi, previsioni e speranze per l'anno appena iniziato, c'è chi gode per il favore di Saturno, chi cerca di convincere Plutone a mettere una buona parola per sè, chi ancora maledice l'opposizione di Giove. C'è poi chi, come Remotti, pubblica un disco che non è un vero e proprio oroscopo, quanto una dedica appassionata ad ogni segno zodiacale.

A Remotti in fondo, mancava solo questo: un'intera vita dedicata all'arte, tra cinema, teatro, poesia e pittura. E negli ultimi anni libri, dischi, podcast e reading: in una serata memorabile per Rockit nel 2006 fece impallidire più d'una fanciulla con brani come "Sesso e matematica", "Tampax d'artista", ma soprattutto con quella "Roma addio" che ascoltai la prima volta da quindicenne, lasciandomi un senso di rispetto e timore per quel timbro prominente. Poi quelle parole mi rimasero addosso e conobbi la Roma di cui parlava: quella del "volemose bene e annamo avanti" ma anche quella "fetente, impiegatizia".

Se con "Canottiere" e "In voga" Remotti sembrò spiegare la sua filosofia alle masse – attraverso un arrangiamento delle sue migliori letture e poesie – la magia non sembra ripetersi con "Lo zodiaco di Remotti". I brani sono dotati di un'identica struttura: una ricerca delle molteplici accezioni del segno zodiacale, della facile rima, del detto popolare, ma anche delle citazioni colte, delle continue metafore, alcune peraltro geniali. Si sorride appena, si preme il tasto "skip" molte volte, delusi dal brano dedicato al proprio segno. E non si ride mai. Sullo sfondo, gli intermezzi cantati da Mines appaiono talvolta deleteri, inopportuni su arrangiamenti che variano dal pop al rock, dallo swing al jazz.

Niente a che vedere quindi con i precedenti album: non aspettatevi storie di sesso da ospizio, racconti di guerra o della 'peretta' della madre. Soprattutto, non aspettatevi storie. Ascoltate quest'album, certo, ma poi tornate da "Rosa", "Silvana" e tutte le sue donne: seppur "Lo zodiaco di Remotti" sia una delusione, ad ottantaquattro anni non si ha più bisogno di dimostrare nulla.

---
La recensione Lo zodiaco di Remotti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-01-13 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia