The Forty Moostachy
Three Rooms, Some Songs, The Show and a Suitcase Full of Bon 2008 - Rock'n'roll

Three Rooms, Some Songs, The Show and a Suitcase Full of Bon

Suoni dilatati, profondamente stoner. Cruch saturi e riff selvaggi. Estetica del rock'n'roll, rievocazione di un Suono: Rock, nel mezzo di un deserto oltreoceano, su una strada californiana vuota di umanità, con due scellerati usciti da Las Vegas pieni di roba e strafatti come polli in lsd, al volante, mentre sfrecciano sull'asfalto bollente. Vi piace il gioco eh? E allora tre mustazzi si piazzano in piedi sull'asfalto, aspettandoli, quei due, bloccandoli là, nel mezzo dell'oceano desertico americano, derubandoli, strafottendoli, bollendoli come polli. Vi piace il gioco eh? E i tre mustazzi non c'hanno un cazzo da giocare. E da ridere. Perché sono americani in trench doppiopetto, stivali e fibbie ai polsi sotto quaranta gradi, e odiano i pivelli freak.

I Forty Moostachy bisogna ascoltarli. Per quanto mi riguarda sono estremamente fuoriluogo. Perchè fanno rock. Ma dico rock'n'roll. Graffiante, acido, psichedelico. Americano, desertico, stordente, po-ten-te.

Un album di crossover all'ennesima potenza, dove il dialetto stoner si intreccia a sfumature noise, mettendo in piedi un meccanismo musicale ruvido e demente.

Ottimo lavoro, che a volte potrebbe accelerare (ancora di più) in fatto di aggressività e raggiungere veramente orgasmi di rock'n'roll tanto belli quanto inusuali per la nostra penisola, che non ha mai avuto una bollente strada californiana, ma al massimo solo una umile e afosa pianura padana.

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