The Jacqueries Last Two Weeks of Being Unknown 2008 - Pop

Last Two Weeks of Being Unknown precedente precedente

Figli del rock britannico, i Jacqueries registrano un demo spumeggiante, allegro e pimpante che metterebbe a chiunque la voglia di saltare. Le chitarre sono frizzanti, lo spirito è quello di Franz Ferdinand, Oasis e Arctic Monkeys. L'intensa attività della band si fa sentire nella matura esecuzione dei brani. Le quattro tracce che compongono il disco sono davvero tutte immediate con un occhio di riguardo agli ultimi due pezzi: l'irresistibile ritornello di "We gotta kill our rabbits" si stampa subito in mente, mentre in "Kitsch" si fa ben sentire l'influenza dei fratelli Gallagher. Un sound giovane e fresco, fin troppo fresco, fin troppo cool. Too much happiness makes kids paranoid sentenziavano i Linea 77 qualche tempo fa, e forse avevano ragione. Fatto sta che ogni volta che finisco di ascoltare questo disco, mi viene sempre una gran voglia di passare ai Joy Division.

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La recensione Last Two Weeks of Being Unknown di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-12-02 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • elisacapitani 14 anni fa Rispondi

    kitsch è splendida :]

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    nerdsattack.net/?p=4390

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    I Jaqueries sono molto bravi, soprattutto dal vivo.
    Mi è capitato di vederli dal vivo diverse volte nel tempo e sono molto cresciuti (vistà l'età che hanno è normale).
    Ma dovrebbero fare più pezzi come Kitsch.
    Che è un canzonone. Snobismi e Joy Division a parte.

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    bah un giudizio del genere mi sa tanto di quell'intransigenza indie che non mi piace..bah =)