Il new metal continua a imperversare in redazione, stavolta sotto il nome di Plasticrown, giovane quartetto bergamasco.
Un accattivante digipack contenente cinque brani piuttosto azzeccati, costruiti con l'ormai consolidata tecnica di alternare il grugnito al lamento, sfasando le note tra emo e metal, anche se la tendenza dei Plasticrown tende piu' verso quest'ultimo.
L'impeto e la sofferenza si mantengono su discreti livelli di impatto, pur non rivelandosi sempre incisivi, colpa forse degli arrangiamenti non del tutto convincenti.
Comunque l'ottimo affiatamento della band, mette in risalto la presenza di alcune buone intuizioni, la cui presenza rimane pero' oscurata dalla mancanza di carattere in alcune scelte.
Come da copione le liriche sono in inglese, idioma che non crea problemi.
Se presa in disparte, questa vigorosa proposta sonora e' assolutamente compatibile con coloro che amano le sonorita' fragorose e martellanti, il problema nasce quando ci riferiamo a un panorama mondiale che vede il proliferare di cloni di Korn, Deftones e compagnia.
La musica dei Plasticrown e' poderosa, ma non possiede quel passo in grado di imporre un'anima alle note, costrette a rimanere in un limbo derivativo che concede troppo agli insegnamenti dei maestri anglofoni.
Da rivedere.
---
La recensione Plasticrown di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-12-16 00:00:00
COMMENTI