Il Sogno di Ilse - Il Sogno di Ilse - Touché


DESCRIZIONE
TOUCHÈ
Come brezze inamidate
Di sudori assaporati
Come nettari iniettati
Sulle palpebre assetate
Sul tuo manto di piacere
Il tendaggio assottigliato
Del tuo volto dilaniato
Da assassino e cavaliere…

A tentarti con il seme
Della serpe danzatrice
La tua ninfa meretrice
E il tuo petto che mi preme

Come letto una conchiglia
E i tuoi occhi la deriva
Quando la mia lingua arriva
E assapora le tue ciglia
Il telaio delle tue corde
Come specchi a luci rosse
Che prevede le mie mosse
Poi mi bracca e mi confonde

A tentarti con il seme
Della serpe danzatrice
La tua ninfa meretrice
E il tuo petto che mi preme

Il Sogno di Ilse presenta un nuovo cammeo, concepito come omaggio al mito intramontabile del Nosferatu e alle nere fantasie dei Carpazi, in onore al Dracula di B. Stoker.

Tra le Maschere Nude, nel frattanto, i Teatranti intessono la trama ineffabile del Sogno.
"Così, dunque, li lasciammo intenti a cullare le proprie ossessioni, nel ventre incauto del Giardino Selvaggio.
Là sorgeva un'antica dimora, cosparsa d'intonaci dismessi e grandiose vedute. E i fantasmi prendevano vita e il buio, persino il buio, pareva fatto dalla notte per le lucciole. Le maschere nude, le anime svelate..
Mille anni, Ilse vi aveva vissuto,finchè non giunse quella Compagnia d'esseri Vivi. Li condusse, dunque, con sè, nelle stanze dell'abbandono. Non avezzi -non ancora- alla magia del luogo, restavano a giocare con le Fiabe, mentre lei, consacrata al suo martirio, si ricongiungeva alle bianche Aule immerse nel silenzio. Così le accadde, una notte, di rimanere assorta nei polverosi volumi custoditi, come un tesoro, dalla Villa. Un vecchio carillon s'accompagnava, mesto, ai suoi pensierosi incanti, la lucerna esalava gli ultimi incerti chiarori. S'addormentò, cullata in tetre e romantiche fascinazioni, mentre gli affreschi vaporavano sulle pareti scrostate. Come in sogno, l'Ombra del Revenant s'avanzò lungo le mura, cingendole il volto delicato. Fu una nuova Mina, tra le braccia del suo Dracula. O semplicemente Ilse, abbandonata nelle ombre. Nel frattanto, i Teatranti raggiunsero la spettrale dimora. Scalogna, la chiamavano gli Spiriti.
La Strega danzava, con abiti da bambola stracciata, frammista alle ombre degli austeri saloni. Il Viandante, abbandonati gli immaginari vascelli, progettava ubriache imprese in Terre sconosciute. Il Sognatore, infine arreso al silenzio della luna, con gli occhi bendati e il cuore dolorante, vagava senza meta, come spettro tra gli spettri. Il Cavaliere ancora perduto in penitenti prigionie, s'ergeva tra le bambole e i fantocci, indugiava su memorie senza vita. Ilse non se ne avvide, persa com'era in sogni di carezze, amorevoli artigli, canini d'avorio e baci di seta. La destò l'abbraccio del Conte, ed ella tremò al contatto con quell'anima viva. Avanzò al pallore delle fiaccole. Urlò il nome del mostro. Il Nosferatu assaporava l'ebbrezza del suo cuore puro, e nell'oscurità degl'incubi corteggiava la sua anima affranta.
"Amor mio" cantava:" Mia adorata. Io vi offro il potere delle tempeste e degli animali della terra. Venite con me, per essere la mia sposa...Per sempre". "Touchè", sussurrò la fanciulla a capo chino, mentre il rossore le inebriava le gote. "Portatemi via" concuse:"Da tutta questa morte".
Poi, come impazzita, si scosse. I teatranti, vagavano angosciosi nella Villa. Ilse tentava di distogliere la Strega dalle sue giunture di bambola afflitta, e al Viandante offrì la fiamma perchè ardessero nella follia le sue girovaghe illusioni. Al Sognatore chiese di concedersi la vista, e mise in salvo il cuore, perchè potesse ancora vibrare, un giorno; e suggeriva al Cavialere fascinazioni di immagini vive. Strappò alle maschere il volto del Conte, e con egli danzava, indugiando d'incerta mestizia. Il Nosferatu, tuttavia, ritornava nei suoi sogni di disgrazia. Ella l'amava, come amava gli spettri. Ristette, in ginocchio, porgendo la schiena nuda, la gabbia del torace come altare ove offrire il cuore finalmente purificato. L'ombra si dissetò al suo collo bianco, bramandole il petto con ardente ferocia di vampiro.
"E' solo un sogno..."
Eppure, ancora, gli spettri esigevano tributo. I teatranti gioivano, finalmente riuniti, nel Grande Salone. Quale spettacolo, offrivano agli occhi! Una famiglia festante di pazzi, di fantasmi sanguigni e carnali. Ilse cedette, al confortante abbraccio delle loro voci.
E un occhio lontano scrutava nei loro sorrisi, tra le anime ubriache d'incanto.
L'eterno romanzo compiva un nuovo inizio, prima che il tempo giungesse alla fine.

---
L'articolo Il Sogno di Ilse - Il Sogno di Ilse - Touché di Il Sogno di Ilse è apparso su Rockit.it il 2015-03-11 10:37:45

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia