NeffaCanerandagio2025 - Hip-Hop

Disco della settimanaCanerandagioprecedenteprecedente

Neffa torna al rap a modo suo, senza mai guardarsi indietro, come atto di libertà e dichiarazione politica e artistica contro i conformismi del presente

Correva l'anno 1999, 26 anni fa, l'ultimo sussulto di Neffa nella scena del rap. Era il numero 1, pochi dubbi. Poi gli scazzi, le voci, la scena che implode su se stessa per poi vedere nella generazione successiva un rilancio, più commerciale che culturale, inaspettato. Così come, fino a un annetto fa, era inaspettato vedere Neffa tornare in veste di rapper.

Canerandagio Parte 1 è stato svelato pezzo pezzo, ma non tutto, fino alla sua pubblicazione. È stato anticipato da Littlefunkyintro e da Canerandagio feat. Izi. E molti fan di Neffa, molti nostalgici della old-school, ci sono rimasti... un po' male. Due i motivi: gli ospiti e il rap del Chico Snef. C'è chi sognava di rivedere Gruff e Deda vicino a Neffa, c'è chi si aspettava Kaos o Lugi, Esa o Tormento. I più “aperti” sognavano Marracash. Neppure Fabri Fibra ha calmato l'ardore di chi, orfano del “Guaglione sulla Traccia”, voleva ritrovarsi negli anni '90.

Giovanni Neffa, però, non è mai stato capace di guardare indietro. Da batterista dei Negazione si è trovato negli Isola Posse All Star e quindi nei Sangue Misto, poi la carriera solista ed il viaggio, favoloso, nel funk. Insomma Neffa guarda avanti e sto giro ha fatto uguale. Mescola le carte, mette se stesso dentro una sfida, anche generazionale. Accetta di rappare e di farlo con maestri dell'oggi radicati nella golden age, come Fibra e Noyz Narcos. Ci aggiunge: Franco126, Guè, Joshua, Myss Keta, Frah Quintale, Joan Thiele, Gemitaiz, Lucariello, Ste, Ele A e Francesca Michielin.

Il risultato, così, non è quello che un ascoltatore del rap “tradizionale” si aspetta, ma neppure l'ascolto “canonico” del rap da copertina e classifica di oggi. Ho sognato per anni di vedere dal vivo quello che la mia età non mi ha mai permesso di fare, un concerto dei Sangue Misto, e questo disco non è quella cosa li. Le due tracce che più rievocano quel mood e quel viaggio sono la seconda e la terza, per me in assoluto le due migliori, appunto perché appartengo alla categoria dei “vecchi”, TROPPAweed con Noyz Narcos e Bufera con Franco126. TROPPAweed l'ho consumata in pre-ascolto e mi ha riappacificato dopo l'ascolto dei due singoli che non mi convinceva. Nei due singoli non ritrovavo stile, tematiche, e la provocazione che mi hanno fatto amare Neffa. 

Il “mio” Neffa, di fatto, sta invece benissimo con Bufera e TROPPAweed. Così anche tu che come me cercavi il tuo Neffa troverai ciò che cerchi, ma anche molto molto molto di più. E così si conferma che ciò l'artista ha sempre mostrato ovvero una netta, e anche corretta, idiosincrasia nei confronti della cose scontate e non ha mai cercato di piacere per piacere. Ha rotto più volte e dopo 26 anni di attesa ha rotto anche il “rap game italiano”. Questo disco sarà divisivo, come già si vede.

Canerandagio Parte 1 non è il disco che ci si poteva aspettare. Penso nessuno e nessuna poteva aspettarsi ciò che Neffa ha maturato e sfornato. Anche solo per questo è un disco da ascoltare, consumare, capire, e digerire. Per me 10 giorni di ascolto non sono stati sufficienti per costruire davvero un'idea, che chiaramente come ogni idea è composta di aspettative, sogno e scontro con la realtà. Le produzioni spaccano e sanno stare in equilibrio assurdo tra l'assolutamente attuale e l'incredibilmente aderenza alla tradizione del rap anni '90. Le collaborazioni sono particolari, rendono ogni brano una forma di sperimentazione, aggiungono complessità all'ascolto.

Neffa è Neffa, ha stile, ha coraggio e se ci ha messo oltre 20 anni a far pace con il rap non si poteva non pensare che ci sarebbe stato un suo tocco non normato. È la sua storia, è la sua forza, come sono storia e forza la capacità di andare oltre alle critiche e al giudizio. E Neffa è sempre Neffa anche nei testi: in un mondo che si è abituato a Trump, Erdogan, Putin, Milei, Bukele e Meloni, c'èCanerandagio Parte 1 che è un canto di libertà, un rifiuto di totalitarismi, pensieri unici, semplificazioni, accettazioni del reale. Neffa canta di libertà, come ha sempre fatto, canta di pensiero critico, va a fare le foto di presentazione del disco al Leoncavallo sotto sgombero, fa un video per difendere il centro sociale, lancia un grido di necessità di riconoscimento del valore delle diversità, di schifo per politiche del decoro e della legalità (che non difendono i poveri ma chi ha potere). Neffa è Neffa e lo racconta in musica.

Non hai tempo per ascoltarti tutte e 10 le tracce? Beh secondo me il tempo, se si vuole si trova, ma ti faccio un piacere: oltre a segnalarti come già fatto TROPPAweed e Bufera, ti dico ascolta Tuttelestelle feat. Ele A e Francesca Michielin e Hype (nuoveindagini) feat. Fabri Fibra e Myss Keta. La tua giornata sarà migliore e guarderai il mondo in maniera diversa. 

 

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La recensione Canerandagio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-18 10:06:00

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