Il primo disco del musicista bolognese mette in un calderone di suoni le sue domande esistenziali, dove ogni dubbio porta con sé mille possibilità
L'ingresso nella seconda metà di luglio è sempre accompagnato, almeno in Italia, da una penuria di dischi nuovi impressionanti, soprattutto se confrontata all'ingorgo creato durante il resto dell'anno. È un po' come trovarsi su un treno con un vagone stipato di persone, per poi fare un passo in quello successivo e scoprire che è quasi deserto. Ed ecco che allora è più facile intercettare voci nuove, diverse, inconsapevoli di queste regole non scritte della nostra discografia, che si permettono un po' di fare il cazzo che gli pare.
È questo il caso di Fernando aka Nancy, giovane musicista localizzato in un punto non meglio precisato del bolognese, che ha appena pubblicato il suo primo album - dopo qualche ep tra il 2023 e il 2024 - intitolato Cameraarte. E che ha dentro un nome che abbiamo imparato a conoscere bene negli ultimi mesi: Umarell, che ha messo lo zampino in ben 6 delle 8 tracce del disco.
Il suono di Cameraarte riesce a essere bello variegato: al primo brano, erbavoglio, si può pensare di trovarsi a un disco figlio della trap, qua declinata nella presa di coscienza di trovarsi alle porte dell'età adulta e di dover imparare a comportarsi di conseguenza. Ma poi ecco che entrano ritmiche sudamericane, sporcature lo fi, pulsioni elettroniche che sfociano nella drum 'n' bass, pure qualche lumicino punk - vedi la title-track - non si preoccupa di venire fuori. Il tutto nell'approccio estremamente personale che ha Nancy alla scrittura: dentro Cameraarte c'è il suo mondo interiore, sospeso tra le preoccupazioni e la precarietà della sua vita attuale e il bisogno di cercare, o almeno immaginare una via di fuga.
Quello di Nancy non è rap. È un ibrido strano, un flusso di suoni e immagini che sgorga disordinato da un buco nel petto, per poi trovare una forma di improbabile equilibrio nel momento in cui arriva a contatto con le orecchie giuste. Si tratta solo di imparare ad ascoltare e mettersi nei panni di chi ha 20 anni e troppi dubbi in testa.
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La recensione Cameraarte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-18 12:00:00
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