Fine Before You CameC'è ancora amore2025 - Emo

Disco della settimanaC'è ancora amoreprecedente

I FBYC si fanno ispirare dall'alt folk e dall'ambient per un disco che si muove a passo lento, dove il dolore non diventa più sfogo urlante, ma uno scendere a patti con sé stessi

1 settembre, primo pomeriggio. 

“Fra 25 minuti esce il nuovo disco dei FBYC”.

“Ma che chiacchieri?”.

È con questi due messaggi in una chat di gruppo che scopro, appena uscito dal lavoro, dell’esistenza di C’è ancora amore, il nuovo album dei Fine Before You Came. A tre anni di distanza da Forme complesse, senza preavviso (o quasi: gli iscritti alla newsletter della band erano stati preparati a una sorpresa del genere), mentre i feed di molti di noi venivano sommersi da quel rito annuale che è condividere sui social Capire settembre, da Ormai del 2012.

Già dai primi brani si può notare come la band abbia proseguito nella direzione presa con il precedente album: slowcore innanzitutto, qui ancora meno elettrico di Forme complesse, dove sopravvivevano sonorità aspre e batterie più presenti che in questo lavoro. Le influenze stavolta sono alt-folk e ambient, dal taglio quasi cantautorale e guidate da chitarre prevalentemente pulite ma con suggestioni shoegaze in sottofondo (ad esempio in Forme nascoste), mentre la batteria assume un ruolo da percussioni tribali. La voce di Lietti è sempre cantilenante e colloquiale, a cui fanno da accompagnamento o da contrappunto cori altrettanto posati, come se le voci fossero state registrate dopo una lunga camminata in montagna quando stanchezza e serenità raggiungono il loro apice.

Rispetto ai lavori precedenti, i FBYC in C’è ancora amore sembrano essere riusciti non solo a trovare una nuova valvola di sfogo, ma piuttosto a rilasciare effettivamente quella tensione che è stata parte della forza stessa del gruppo. Anche la copertina dell’album trasmette una certa pace in questo senso, ma ciò non significa un abbandono della malinconia propria dell’attitudine della band, quanto piuttosto che tutta la tristezza che qui viene cantata è un sentimento con cui si è riusciti a venire a patti; permea una serenità che non nega il dolore ma lo eleva e lo cristallizza per comprenderlo, recuperando ricordi di persone con cui è stato fatto un pezzo di strada e riflettendo sul tempo passato insieme e su quello, divisi, che lo ha seguito.

Chissà se tra le “vecchie canzoni di vecchi cantanti” (Vecchi cantanti)  c’è anche “quella canzone che ascoltavamo andando al mare” che Lietti cantava in Fede (Sfortuna, 2009): in entrambi i casi pesa l’assenza di quel “te” che evidentemente oggi manca. Stavolta però sembra esserci quella razionalità, se non saggezza, necessaria per reggere il colpo: "non ci crucciamo però, dai, è ragionevole pensare che possa finire qualcosa a cui teniamo così tanto". Un mantra che contribuisce a rendere un po’ più fattibile scendere a patti con questa consapevolezza.

La conclusiva Calici, che con Amici miei in apertura rappresenta il contenitore di tutti questi excursus nel passato, si distingue proprio per la reazione al presente e al passato, insomma, per la reazione alla vita: “in alto i calici signori: c’è ancora amore” suona come un grido propiziatorio prima della battaglia, quella di tutti i giorni a venire che aspettano ognuno di noi. E come sempre con la scrittura di Lietti, priva di retorica e capace di scrutare tra le pieghe del quotidiano, cresce un’improvvisa voglia di crederci che sì, in qualche modo si può resistere. Il climax ascendente, tra riverberi armonici e chitarre midwest emo à la American Football, accompagna il colpo di grazia emotivo del disco, che corrisponde con la propria conclusione: “Ci ho visti insieme e ho voluto far parte di noi”.

Su Bandcamp ho trovato un commento sotto a un pezzo dei FBYC che diceva "non sono una band, sono una scelta". C’è ancora amore è la scelta di guardare tanto al futuro quanto al passato, serenamente. Un disco per riprendere fiato e farsi coraggio, senza voltare alle spalle al passato e tutto ciò che ancora rappresenta. 

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La recensione C'è ancora amore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-05 01:05:00

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