Grandi Raga Morfeo morfina 2025 - Psichedelia, Pop

Disco della settimana Morfeo morfina precedente precedente

Un disco di avvolgente psichedelia che fa i conti con le psicosi giovanili e le stanchezze della vita contemporanea

Sono passati poco più di tre anni da quando è finita l'era Covid, da quando sono ricominciati i concerti dal vivo. Sono passati poco più di tre anni ma è in questo momento che stiamo raccogliendo i frutti del mare di autori e band che sono nati nelle camerette o nei garage di tutta Italia quando il mercato era bloccato. Decine di artisti che in quel biennio sembravano dovessero calcare la cresta di tutte le onde sono scomparsi, inghiottiti dalla risacca di una visibilità solo digitale. Chi è sopravvissuto ha le spalle molto larghe invece, e sta influenzando la musica dei giovanissimi.

Il secondo disco dei Grandi Raga, cinque sbarbati molto interessanti che non superano i 21 anni di età, nasce con grande probabilità da un intenso ascolto di alcuni dei progetti più interessanti di quegli anni, perché ha i modi narrativi simbolici dei Post Nebbia, la dolcezza melodica dei primi Delicatoni, e a tratti una ruvidezza urban che rimanda agli Psicologi e a tutti i loro figli. E questo ci dice due cose molto importanti: che qualcuno è ancora in grado di diventare un modello culturale per l'underground nascente, ma che soprattutto i Grandi Raga hanno la capacità, quasi inedita in Italia, di rimescolare tutto ciò che amano in un progetto solido e ben strutturato.

Il loro secondo disco si chiama Morfeo Morfina, è un concept atipico e molto cerebrale nei titoli dei brani, ma molto impulsivo nell'esecuzione. "La verità è che siamo tristi" è il verso che fa da biglietto da visita all'intero lavoro, dato che arriva alla fine dell'intro. Si tratta di un lasciapassare, per poter accedere ad un groviglio di psichedelia e ritmiche schizoidi che cullano le orecchie mentre viene cantato il disagio di un essere che vive la contemporaneità, e la soffre tremendamente.

Soffre prima di tutto l'idea di doversene andare, di lasciare tutto, soffre perché è circondato da una serie di paure che hanno il vestito accattivante delle luci della città. Morfeo Morfina è un disco molto impulsivo ma allo stesso molto intelligente, perché fa coincidere la forma con la sostanza: il mondo fluorescente che abbatte il soggetto protagonista è la nitidezza dei suoni che carezzano le orecchie di chi ascolta, avvolgenti e accomodanti fino a che le parole non incombono con la loro dose di angoscia, crudele ma necessaria.

Quello dei Grandi raga è un nichilismo nervoso che tende a rendere concrete le inquietudini, e a sublimarle in canzoni dal grande respiro, ma soprattutto dal suono sempre più solido e convincente. Se all'ultimo MI AMI abbiamo visto una band a suo agio sul trampolino di lancio, ora forse il salto è già avvenuto, è il momento di sfasciare gli strumenti e abbandonarsi agli ultimi ronzii degli ampli, 

 

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La recensione Morfeo morfina di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-10-06 10:18:00

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