Atelier Konfuzia Demo 2001 - Rock, Pop, New-Wave

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Appena aperta la busta contenente il CD ho avuto come l'impressione che questo non doveva essere latore di grande allegria e gioia. Fondo nero, scritta bianca in un angolo piuttosto laconica riportante il nome del complesso. Basta.

In effetti i quattro pezzi di questo promo hanno un sacco di qualità ma non sono certo un inno alla gioia. Le liriche cantate da Barbara Santi denotano un'ispirazione piuttosto profonda e sembrano tratteggiare scenari di un'interiorità inquietante, senza lasciar trapelare luce da nessuna parte.

Un pessimismo assolutamente integralista dunque, validamente accompagnato dalle efficaci strutture melodiche ed armoniche delle musiche. Questo però si riflette su una certa piattezza delle timbriche del disco, anche se sia in "Silenzio" che in "Mare di stelle", gli stacchi di chitarra, venati da una maggiore durezza, riescono ad offrire qualche emozione in più ad una sonorità decisamente legata ad una certa nostalgia degli anni '80 (new wawe e dark in prima linea), seppur a tratti ammiccante a suoni più recenti (a tratti i primi Morcheeba, o i nostrani Delta V).

Questo moderato interesse per l'innovazione dei suoni sminuisce un po' il complesso del lavoro, che pure è impreziosito da registrazioni accurate e da una produzione decisamente buona per un demo (Fabrizio "Cit" Chiapello, il chitarrista dei Dottor Livingstone ha infatti aiutato gli Atelier Konfuzia nella realizzazione di parte del CD), che rende questo CD sicuramente piacevole, soprattutto a chi rimpiange un po' le atmosfere della new wave degli anni '80.

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La recensione Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-04-01 00:00:00

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