Sarah SchusterPossibilities2011 - Rock, Folk, Blues

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Come quando incroci degli occhi accesi, pieni di vita, che vedono proprio te, leggendoti dentro senza che tu possa opporre alcuna resistenza: la pervasiva piacevolezza di un abbandonarsi senza freni è la sensazione che permea l'ascolto di "Possibilities", secondo album dei Sarah Schuster. Nove tracce e poco meno di trenta minuti è quanto basta al trio vicentino voce-chitarra-batteria per intraprendere con sorprendente determinazione la strada senza certezze del possibile, che attraversa sonorità blues, echi folk e ambientazioni post-rock, affidandosi alla versatilità melodica e ritmica dell'inglese e non perdendo per questo forza in racconto.

I nove episodi di "Possibilites" sono come dei piccoli labirinti a forma di canzone, in cui però ad ogni angolo è possibile ritrovarsi. Le linee melodiche, affidate alla voce penetrante ed espressiva di Daniela Dal Zotto, ti conducono per mano attraverso percorsi familiari ma non prevedibili, che sanno sorprendere ed incuriosire. Melodie ad impatto, che non si attaccano addosso come facili motivetti, ma che esplorano le possibilità (per l'appunto!) del cantato indie-rock. Ma è il ritmo, di chitarra e batteria, a farti ritrovare la strada, a farti sentire a casa: ti accoglie, ti coinvolge e ti travolge irrimediabilmente, ora in una forma quasi ipnotica, sospesa, che lascia più spazio allo sviluppo del testo cantato ("Deep Lakes", "The photographer"), ora nel dilagare di un tempo che ti insegue lasciandoti senza fiato ("Look in the Mirror", "Erasmus").

Nel gioco allora degli opposti, tra immediatezza e riflessività, tra elettricità e melodia, tra l'incalzare del tempo in levare e il procedere discreto ma deciso del canto, si apre lo spettro del possibile. Talvolta è difficile coglierne la forza, eppure è come uno stato di grazia: vivere conoscendo le differenze più intangibili e sapere scegliere, sapere decidere cosa prendere dal mondo e cosa no. "Sometimes it's hard to live in this state of grace". In questo caso tuttavia non c'è proprio altra possibilità: "Possibilities" si prende senza dubbio, si riascolta senza sosta, si ama senza freni.

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La recensione Possibilities di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-08 00:00:00

COMMENTI (9)

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  • utente4587813 anni faRispondi

    a me la produzione sembra alquanto adeguata invece e il disco spacca

    Benedetti esterofili....

  • sarahschuster13 anni faRispondi

    magari live...

  • sarahschuster13 anni faRispondi

    l'avrai!

  • utente5233113 anni faRispondi

    Grandiose come sempre! ...parliamo al femminile... non me ne voglia matteo, però! Le maracas no, ma un bel cembalo in "Erasmus" ce lo avrei messo volentieri ;)

  • utente5232413 anni faRispondi

    difficile scegliere la più bella, son tutte belle!! sempre meglio sti Schuster! :]
    I WANT THE CD RIGHT NOW!!! :]

  • azrakara13 anni faRispondi

    A me piace la copertina! Soprattutto l'orso... [:
    sono d'accordo con zimmerman61 che gli anni 90 non c'entrano molto da quello che sento sul disco ma magari dal vivo suonate 90???! boh...
    moewy forse ha ragione: com'è che siete autoprodotti? dove diavolo sono le etichette discografiche??? sconfitta amara sconfitta...
    però grazie a voi per il bel disco!

    :)

  • zimmerman6113 anni faRispondi

    Bel lavoro, complimenti!
    spero di trovarvi presto on stage!
    ma com'è che con voi tirano sempre in ballo gli anni 90??
    a me non sembra proprio

  • noce7913 anni faRispondi

    Bellissimo disco! La mia canzone preferita di quest'album è "borderline in the mirror", ma anche "delusional"... Grandi Shusters!!

  • moewy13 anni faRispondi

    Davvero bel disco!!probabilmente con una produzione più "importante" avrebbe avuto un altro appeal(o forse no..)
    l'eterna sconfitta italiana..:?