Gioomarabika Identità 2011 -

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La parodia è un concetto abbastanza versatile: c'è la vera parodia, quella pura, l'auto parodia, infine c'è quella più infida. La parodia involontaria. I mantovani Gioomarabika sono la classica dimostrazione di quanto questa terza categoria sia presente e viva tra noi. Rime che sfiorano il ridicolo, liriche imbarazzanti e melodie scontate sono un quadro abbastanza sconfortante di un progetto miope e privo di presupposti artistici degni di nota. Brani come "la fine del gioco", "identità" e "traccia emotiva" irradiano sensazioni di plastica, amori preconfezionati, letteratura finto esistenzialista.

Dopo ogni ascolto si ha la sensazione di rivivere una leggenda cinematografica targata '90: "Jolly Blu". Chi se lo ricorda? Facce piene di una finta enfasi, espressione di un vuoto conformizzante ed oppressivo. Gli 883. Dopo circa tre quarti d'ora passati ad enucleare amori finiti, riflessioni sulla nostra esistenza, riflessioni mocciane e tanto altro, emerge un dubbio riguardo alla seria credibilità dell'operato dei nostri. Scendo di casa, prendo le chiavi, lancio un ultimo sguardo al televisore. C'è "Amici". Osservo le facce, loro osservano me. Loro si accontentano di tutto, sono sazi ed entusiasti. E' troppo. Lancio uno sguardo laconico ed un pensiero, tre metri sopra il cielo.

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La recensione Identità di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-23 00:00:00

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