Distorce Distorce 2018 - Alternativo, Acustico, Punk rock

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Un gruppo così va preservato: anche se piccolo e fragile

Fino a vent'anni fa il lupo dall'Appennino era praticamente sparito. Una presenza fissa, talvolta minacciosa ma il più delle volte soltanto folkloristica, dei nostri monti che però l'uomo era riuscito a scacciare da dai suoi luoghi abituali. Eppure, altri uomini, in questi anni lo hanno reintrodotto, con successo. Certo, qualche disagio c'è stato, ma ora, nel complesso, l'ambiente è più, passateci il gioco di parole, "a natura di animale" di prima. Ecco, parafrasando questa vicenda, l'omonimo disco dei Distorce andrebbe trattato esattamente come il lupo dell'Appennino.


Andrebbe protetto, introdotto piano piano e con molta cura perché, in un mondo della musica governato da generi diversi da quello proposto dalla band bergamasca, pezzi come "Afta" o la bellissima "Giulia", sono pezzi importanti, proprio perché, così come il nostro amato lupo, sono alternativi, ma nel vero senso della parola. Chitarre pesanti, pensieri leggeri, un poco adolescenziali ma con quella pesantezza di fondo propria solo dell'età giovanile. Insomma, è evidente, non siamo di fronte ad un album perfetto, anzi. Le ingenuità sono tantissime e la registrazione non è proprio di altissimo livello. Eppure i Distorce hanno qualcosa da dire e da suonare e la loro carica, ne siamo sicuri, è ancora più forte dal vivo. Ecco perché, proprio come una scampagna sull'Appennino, è ora di muovere il culo e di andare a sentirli suonare fuori.

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La recensione Distorce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-23 08:24:30

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