Aftersalsa Concrete 2019 - Pop, Elettronica

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Gli Aftersalsa centrano il bersaglio con il loro canto notturno: "Concrete"

Perché in Italia è così difficile fare strada se si canta in inglese? Perché alla complessità e raffinatezza del dato musicale, si preferisce la piattezza dell’itpop?

Non si cercherà in questa sede di fornire una risposta a tali domande, preferendo invece risaltare il coraggio e la bravura di una band che ha deciso di andare contro queste tendenze: gli Aftersalsa. A distanza di quattro anni dal loro primo ep, la band milanese si lancia sul long playing con "Concrete", i cui brani, rigorosamente cantati in inglese, sono caratterizzati da contorni bluastri e malinconici, debitori del mondo notturno. Questo lavoro strizza l’occhio alla wave minimale e sintetica, facendo emergere una natura decadente e chiaroscurale tipica dei primi lavori degli Lust For Youth o le sonorità che caratterizzano "Space Is Only Noise" di Nicolas Jaar. A distaccarsi da queste atmosfere troviamo la seconda traccia dell’album, "Oscar", la cui melodia si apre accogliendo al suo interno un tropical pop che ne smorza i toni malinconici. La vera perla del disco arriva con "Etnesba", dove tra urla, synth e samples emerge la produzione ritmica impeccabile di Marco Giudici.

Gli Aftersalsa ritornano quindi con un lavoro molto interessante, dimostrando di avere tutte le carte in tavola per trovare successo (e forse una maggiore valorizzazione) oltre i confini nazionali.

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La recensione Concrete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-28 13:33:41

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