Nairobi Nairobi 2020 - Sperimentale, Post-Rock

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Il mondo oscuro, surreale e apocalittico del trio si scatena con questo primo disco tra tematiche post-rock e digressioni psichedeliche

Con il loro primo ed eponimo lavoro sulla lunga distanza i Nairobi hanno costruito mattone per mattone un mondo oscuro, dai tratti talvolta surreali, fatto di dialoghi serrati tra gli strumenti, con le chitarre allucinate che intrecciano le loro linee melodiche aguzze intorno alle ritmiche pulsazioni gutturali del basso, entrambe sostenute da una possente e nevralgica batteria.

I membri della band hanno tutti alle spalle diversi anni di rodaggio in progetti precedenti: il chitarrista Giorgio Scarano era infatti negli Ice Pick Experimental Trio, il bassista Leonardo Gatto nei We Were OnOff e l’instancabile Andrea Siddu, che siede dietro le pelli, ha un trascorso tra Plasma Expander, Vanvera, Trees of Mint e collaborazioni con Kid Millions/Man Forever e Damo Suzuki Network. Le diverse esperienze del trio convergono quindi in queste tracce ponendo subito in evidenza uno stile forte e solido, che si scatena tra tematiche post-rock e digressioni psichedeliche.

Mettendo in scena una rappresentazione sonora dal temperamento inquieto, l’album presenta groove ipnotici (ad esempio quello di “The Worm and the Sprinkler), atmosfere da film di spionaggio (su tutte la più evocativa è “Two-Bad”), melodie ebbre e schizofreniche (come le strofe orientaleggianti di “Escape from the Planet of the Robot Monsters”) e si chiude con turbinii apocalittici (la cavalcante “Megapolis” e l’esplosiva “Oh, guns! Guns! Guns!”) che lasciano vagare ancora a lungo nell’aria l’adrenalina della band.  

 

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La recensione Nairobi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-16 18:32:34

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