Brenta Briscoe Viola 2020 - Cantautoriale, Blues

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"Viola" il colore nostalgico di un ep che tinteggia di blues piccole canzoni d'autore

Dici cantautore e pensi subito al folk, alla tradizione, alla chitarra. È un riflesso condizionato però, poiché ogni cantautore segue le sue tradizioni, scrive e canta delle sue radici. Ascoltando “Viola” ciò emerge con evidenza e Brenta Briscoe si presenta come un cantautore venato di blues, dal sound accorto e denso. L’ep in questione è caldo all’ascolto, nel suo sciabolare di chitarre e nell’andamento armonico della voce che si abbevera dai mille rivoli del blues. Pertanto “Viola” è tenuto unito da una voce potente e da un ritmo continuo, la penna non è il pezzo forte dell’album.

Bagaglio essenziale e volontà di scoperta battono la stessa strada, quella dove i suoni e le memorie convivono con naturalezza e in cui si sentono canzoni blues all’autoradio, fino alla prossima birra (“Il blues del viaggiatore”). Un blues screziato di delicatezza, come un quadro senza cornice illuminato da un pulviscolo di luce, attraversa “Va bene”; il rimpianto e gli errori del passato fanno i conti con il tempo che passa (“La cicala e la formica”) e il presente scioglie le delusioni di ciò che è stato, non fa previsioni per il futuro, godendosi il momento fino in fondo.

Ecco cosa intende rappresentare l’ep di oggi: una eterna nostalgia che sfugge al presente e riempie di blues tutta la stanza, tinteggiandola di viola.

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La recensione Viola di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-11 00:00:00

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