The Death Of Anna KarinaNew Liberalistic Pleasures2006 - Indie, Hardcore

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I Fugazi che rifanno la colonna sonora del Rocky Horror Picture Show in versione revolt-proletaria. Un Dracula elegantissimo e situazionista che suona le pianole degli At The Drive In con i denti ancora sporchi di sangue. E fuori brucia Parigi brucia New York brucia Londra brucia Tokyo. Horror-screa

I Fugazi che rifanno la colonna sonora del Rocky Horror Picture Show in versione revolt-proletaria. Un Dracula elegantissimo e situazionista che suona le pianole degli At The Drive In con i denti ancora sporchi di sangue. Dicono Depeche Mode ma sembrano Arab On Radar molto più cattivi. E fuori brucia Parigi brucia New York brucia Londra brucia Tokyo. Horror-scream-core in chiave rocknroll. Ferocemente indie, drasticamente Death Of Anna Karina.

A 3 anni di distanza dall’omonimo cd d’esordio, questo ‘New Liberalistic Pleasure’ è un passo in avanti siderale.

Nessuna sbandata pop o miope chiusura avantgarde, al contrario si serrano le fila e si intensifica il fuoco. Nessuna trincea che resiste a quelle pianole suonate così. Nessuna paura residua spazzata via da una sezione ritmica basso+batteria ad orologeria e da chitarre che sono praticamente 2 rasoi usati con la precisione del killer clinicamente e irrimediabilmente pazzo. Alza il volume e spingi play e lasciati circolare questo disco nelle vene. Ogni vampiro che verrà dopo a succhiarti il sangue sarà strafatto di adrenalina e non potrà fare a meno di agitare la testa e saltare (e poi fuggire via terrorizzato). E non è mica Emo. Ma è 100% Core. Nel senso di cuore che batte (X te, X te, X te. Cioè XXX). Di un post-romanticismo schizzato e disperatamente insensato, percorso da una nevrosi che scorre sotto allucinata come alcuni incubi che – per assurdo - vorresti non finissero mai (e quando finiscono si trasfigurano in qualcosa di epico – ascoltate l’ultima traccia interamente strumentale del cd e vi farete un’idea di cosa si sta dicendo). Impossibile trovare una track sbagliata o 'debole’.

Peso specifico dell’intero album: il mercurio. Artwork grafico impeccabile (Greta/Heartfelt), registrazione tagliente e brillante come un lampadario di cristalli (Giulio Favero). La Scena al completo sentitamente si commuove si agita si danna l’anima si inorgoglisce per questo che è insieme gioiello, spaccato e – perchè no - manifesto d’intenti.

Miglior (chi ha detto nuovo?) gruppo del momento. Dopo Disco Drive e Settlefish, altro centro pieno per la Unhip.

Punto.

A capo.

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La recensione New Liberalistic Pleasures di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-02-19 00:00:00

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