Nuovo singolo per il cantautore imolese Vaglia tra pop tricolore e abilità compositiva 'mainstream'. Savoir-faire compositivo ma niente di più
Dopo vari singoli e un Ep, per il cantautore imolese Vaglia è tempo di una nuova prova sulla brevissima distanza testimoniata da Borsa bianca, nuovo brano fresco di uscita e già da identificare come uno degli ulteriori tasselli che contribuiscono alla conformazione, passo dopo passo, di una figura artistica con le idee chiare in merito a ciò che essa stessa desidera ottenere.
L'identità di Vaglia, infatti, pare essere affine a una semplicità e un'immediatezza tipica del 'mainstream' odierno, dove ogni accenno a pur fugaci divergenze creative sembra quasi sovvertire qualche ferrea regola non scritta in merito all'efficacia di un prodotto commerciale da testare e immettere sul mercato per ottenere chissà quali risultati – efficacia stabilita, tuttavia, dai piani alti dell'industria secondo non precisissime coordinate di orientamento complessivo che non corrispondano, si direbbe, a superomistiche idee proprie per cui il mondo gira solo in una certa direzione e così sia.
Borsa bianca, dunque, cerca di stare al gioco in quanto normalissimo, tranquillo e istantaneo brano di pop radiofonico tricolore come se ne sentono a milioni sintonizzandosi su qualunque frequenza radio nazionale. Se non altro, però, si tratta almeno di un prodotto ottenuto, sì, con lo stampino ma con mestiere e consapevolezza di mezzi per il rispettivo fine ultimo. Il fatto è che anche un genere di ampio consumo come il pop può avere una sua pur minima profondità – non serve stare qui ad elencare sempre i soliti nomi arcinoti a cui poter fare riferimento. E allora perché non provare ad acquisire spessore ampliando leggermente il raggio d'azione con qualche soluzione più espansiva o anche solo provando a mettere nero su bianco dei testi che non siano ritagliati lungo i bordi di una forma preimpostata – per quanto assolutamente non distante da una gradevole dose di ironia e gradevolezza complessiva? Forse proprio perché, per proseguire sulla strada intrapresa, occorre rientrare nel rispetto di quelle regole non scritte per cui un 'bridge' o uno 'special' in più già rischiano di sfociare nel progressive e allora no, non va bene, non si fa.
Sia ben chiaro: Borsa bianca è un buonissimo brano da playlist estiva di Spotify ma niente di più, ed è questo il punto. Tocca a voi scegliere se va bene così o se, in tutta franchezza, si poteva provare a ricercare un po' più di originalità.
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La recensione Borsa Bianca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-17 15:35:27
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