Potere all'umano nel nuovo disco dei Réclame: dieci tracce per emozionarsi e cavalcare l'entusiasmo, vestite da strumentali dall'elegante taglio sartoriale.
La band laziale Réclame alimenta il proprio lascito discografico dando seguito al disco Voci di corridoio: a caratterizzare l'estate che sta arrivando, c'è un nuovo album intitolato La vita, l'amore e quello che resta, uscito per Giungla Dischi su distribuzione Artist First.
La prova d'ascolto si compone di un lotto di dieci tracce, i cui sforzi creativi sono finalizzati a una narrazione aderente a quanto il titolo dell'opera complessiva lascia intendere: un songwriting ponderato nei minuziosi dettagli tratteggia contesti che permettono una testualità narrativa, fatta di cantautorato abile a imprimere storie in piccoli e preziosi quadri di quotidiano. L'impianto narrativo così edificato trova valido sostegno nella composizione, sempre in bilico fra pop, rock e visioni funk che non ripiegano mai su elementi sintetici, ma vivono di strumenti suonati dal vero.
Probabilmente è proprio questo fattore a sostenere la chiave di volta dell'intero long play: c'è verità nel lavoro dei Réclame, sia in quanto viene cantato che nei modi scelti per impattare i timpani dell'ascoltatore.
In definitiva, quindi, i quattro ragazzi di Roma che formano questo gruppo mandano brillantemente agli archivi la loro seconda volta: La vita, l'amore e quello che resta è un disco umano, diretto a chi ha voglia di lasciarsi trasportare dai ricordi o sull'onda dell'entusiasmo del proprio presente. Canzoni in cui riconoscersi, dall'eleganza sartoriale e la sensibilità di chi scava nel profondo delle cose senza impaludarsi in pesantezze gratuite.
A prescindere da quello che resta, avanti così.
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La recensione LA VITA, L’AMORE E QUELLO CHE RESTA. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-19 19:24:00
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