Bluagata Di stanze e nevrosi 2022 - Rock

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Benvenuti negli appartamenti più spaventosi della musica italiana contemporanea. Ogni canzone una porta, ogni porta un disordine mentale...Buona permanenza, niente servizio in camera!

Di stanze e nevrosi è il terzo viaggio discografico dei Bluagata, band toscana attiva dal 2017 con quasi un centinaio di palchi e aperture di concerti alle spalle.

Si tratta di una raccolta di undici canzoni che è anche un concept. Un condominio con undici stanze, undici diversi disordini mentali, tanto spaventosi visti da lontano quanto familiari osservati a un palmo di distanza. Siamo noi, in buona sostanza, con le nostre nevrosi, alcune delle quali ci tengono in equilibrio mentre altre ci spintonano da una parte all'altra.

Musicalmente ci muoviamo in lungo e in largo nel rock contemporaneo e nelle sue declinazioni più electro ed estreme. La sezione ritmica, perfettamente sincronizzata, offre un senso di propulsione che ora provoca la giusta ansia, ora si distende per dare un attimo di tregua.

Le chitarre fanno da muro di suono, abbandonando l'idea del solo di bravura e abbracciando la funzionalità del proprio ruolo all'interno dell'arrangiamento.

Tastiere, synth e texture pad hanno il ruolo più importante, quello di porta che separa la "normalità" dalla "patologia". Con suoni ora morbidi, ora acidi e disturbanti, fanno da termometro della sanità mentale di ogni personaggio di ogni canzone-appartamento.

Ottimo il lavoro sulle voci, perfettamente intelligibili e dentro il mix quanto basta per non perdersi nel muro di suono ma neanche per essere troppo "pop". Tanta saturazione per dare spinta e radiofonicità. Un timbro che riesce ad adattarsi molto bene ad ogni sfaccettatura di arrangiamento, senza orpelli ma con tanta espressività e notevole intonazione. Carattere dolce e cazzuto allo stesso tempo: sana e benedetta schizofrenia!

Al livello produttivo il mix è molto denso e si sente il lavoro per riuscire a scolpire ogni suono e dargli la sua collocazione nello spettro sonoro. Unica osservazione è forse la mancanza di "aria", una sorta di horror vacui negli arrangiamenti per cui non c'è mai un vero e proprio gioco tra pieni e vuoti, ma solo pieni e meno pieni. Questo potrebbe depotenziare un po' la comunicazione, ma rimane pur sempre una scelta stilistica oggettiva da accettare.

In conclusione, Di stanze e nevrosi è un disco maturo, un concept coraggioso, una sorta di autoanalisi e finale catarsi che non offre soluzioni alla follia, quanto una chiave di lettura che si basa sull'accettazione del proprio stato mentale. L'ascolto della tracklist risulta fluido, senza inciampi e con le giuste dinamiche per mantenere l'orecchio sempre attento e sul filo del rasoio. Un disco che va ascoltato con una buona dose di volume e una grande dose di attenzione, perché il contenuto testuale è almeno pari alla bellezza e all'importanza della musica.

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La recensione Di stanze e nevrosi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-12 12:33:50

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