The Second Nature Glued In Amber 2022 - Progressive, Folk, Alternativo

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Un viaggio tra folk e grunge che fa scoprire un modo di fare musica atipico, personale e fuori dagli schemi. Un esordio entusiasmante

Dietro The Second Nature si cela Leonardo Mirenda, chitarrista e cantautore romano, attivo negli ultimi anni con concerti in Italia, Germania, Inghilterra, fino ad arrivare in Messico, dove ha registrato l'EP El Olvido, uscito nel 2020.

Glued in Amber, il suo vero e proprio esordio è il frutto di una lunga sedimentazione. L'album avrebbe dovuto vedere la luce a metà 2020 ma per via di ben noti stravolgimenti globali e altri meno noti stravolgimenti personali è rimasto in disparte ad aspettare fino a novembre di due anni più tardi. Esce autoprodotto e viene portato a termine, dopo diverse sessioni di registrazione tra Londra e Roma, nello studio di Leonardo nelle campagne laziali.

Sei canzoni, tutte in inglese, due chitarre, basso e batteria per quasi tutta la durata dell'album. Ma non c'è da aspettarsi un disco rock. Sì, c'è la California degli anni sessanta, la Seattle degli anni novanta, ma c'è anche molto altro. La chitarra sembra spesso scavalcare la funzione che ha nella quasi totalità del consueto mondo 'pop' per avvicinarsi al folk figlio di artisti come John Renbourn o Bert Jansch. Il susseguirsi dei brani è impetuoso e serrato e non concede spazio a divagazioni o momenti di assestamento. Si avverte una certa urgenza, una vitalità che elimina il superfluo per far decollare a dovere ogni momento di questo lavoro.

La colla che tiene in piedi l'intera impalcatura è la trama di arpeggi di chitarra in fingerpicking, densi, acrobatici ma mai privi di un'intrinseca musicalità. Le prime note di Page 22 o la parte centrale di The Rise of the Lotuses ne sono la prova.

L'apice di questo lavoro di lima è il tour de force di Italy che contiene all'interno dei suoi dieci minuti un disco dentro il disco. Il reticolato chitarristico – condiviso in questo brano con Pablo Monterisi, mente e polistrumentista del progetto Malesh – attraversa paesaggi sonori disparati, affronta cambi repentini, e quando meno te lo aspetti ti riporta sano e salvo a casa. Complici anche gli incastri ritmici della batteria, suonata da Valerio La Piana.

Leonardo suona chitarra e basso, oltre a cantare. E la voce in questo lavoro è forse l'elemento più ambivalente. Con una tale pienezza strumentale potrebbe essere relegata a elemento di contorno. Ma è proprio il tassello che ci ricorda che quelle che stiamo ascoltando sono a tutti gli effetti delle canzoni, e come tali sono state concepite. Ad essa è affidato il racconto di storie di crescita, speranza, disillusione, vita e morte. Alla complessità strumentale si contrappone una voce che fende dolcemente questo mare in tempesta.

Glued in Amber vanta una maturità atipica per un esordio e al contempo evidenzia una volontà, quasi una necessità, di aprire o riaprire nuove vie nel panorama musicale italiano. Se questa strada continuerà ad essere percorsa non ci è dato saperlo ma almeno chi lo farà potrà prendere, tra gli altri, questo disco come riferimento.

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La recensione Glued In Amber di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-07 16:53:00

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